La sua voce non l’ascoltavamo più da tempo e il suo invito a rallentare, per imparare di nuovo a prenderci cura di tutto quanto abbiamo intorno e dentro di noi, è diventato un obbligo. Come dire che ogni fioritura richiede il rispetto dei tempi naturali che le sono propri.
I miti raccontano che in questo periodo la terra diventa la sposa del cielo e con le nozze divine ha inizio la parte più luminosa dell’anno. Per i celti, infatti, con il primo maggio incominciava la stagione più calda che favorisce la fioritura di ogni cosa.
Così com’è fuori, lo stesso è dentro di noi dove la nostra originaria bellezza fatica tuttavia a fiorire, sepolta da vecchi schemi di pensiero. Ne restiamo aggrappati perché cambiare fa paura e genera incertezza. Proprio quello che stiamo vivendo adesso in cui un cambio di paradigma è indispensabile. Per i cristiani maggio è il mese di Maria che rappresenta il Femminile consapevole, integro, intuitivo e ricettivo al mondo dell’invisibile, il Femminile selvaggio che vede ciò che è.
Se avete voglia di approfondire il rapporto tra natura e interiorità e scoprire qualcosa sui miti anteriori all’avvento del cristianesimo, potete leggere Anselm Grün e Susanne Türtscher, “Guarire con la natura. Erbe, piante, miti e rituali nel ciclo dell’anno”, Gribaudi 2021. Da accompagnare in questo periodo con una tisana di alchemilla, anticamente chiamata Liebfrauenmantel cioè “manto della Madonna”.
“La natura è il simbolo di tutto ciò che accade interiormente nella nostra anima e nel nostro corpo”.