La cittadinanza è un fatto culturale, non può essere legata solo al luogo dove si è stati partoriti
NordEst– “Le parole di Pietro Grasso sulla cittadinanza sono musica per le mie orecchie: la cittadinanza non è qualcosa che si acquisisce esclusivamente a seconda del luogo in cui si è stati partoriti, bensì è un processo di acquisizione culturale che vede la scuola come primo fondamentale momento di integrazione civile”.
Il Presidente del Veneto, Luca Zaia, plaude all’intervento del Presidente del Senato che a Erice ha sostenuto come per acquisire la cittadinanza italiana non basti essere nati in Italia ma occorra anche uno ius culturae che deve vedere il migrante imparare la lingua e frequentare un corso di studio.
“La serietà del Presidente Grasso va a braccetto con una posizione coerente e assolutamente condivisibile – riprende Zaia – Quando diciamo che lo ius soli trasformerebbe un paese con oltre 7 mila chilometri di coste in un immenso ufficio passaporti per donne incinte sbarcate dai nuovi mercanti di schiavi, non credo che ci sbagliamo di molto. Diverso è il caso di quei ragazzi che sono nati qui, frequentano le nostre scuole, fanno sport insieme ai nostri figli, sanno l’italiano e spesso il dialetto meglio di noi. Possiamo negare che sono italiani a tutti gli effetti? Possiamo negar loro la cittadinanza?”.
“Chi parla soltanto di ius soli in realtà non ha nulla dire – conclude Zaia – a differenza del Presidente Grasso che invece articola un pensiero assolutamente condivisibile”.