Dopo gli interventi dei giorni scorsi, prosegue il dibattitto sulla nuova scuola in zona Vallombrosa, che sarà demolita. Sulla questione interviene anche la minoranza di Primiero
Primiero (Trento) – Il Gruppo di minoranza del Comune di Primiero San Martino di Castrozza ha chiesto in una interrogazione depositata nei girni scorsi, di: “Informare, nel modo più esaustivo possibile, la popolazione tutta su quale sia la reale situazione relativa alla realizzazione della nuova scuola secondaria di primo grado a Fiera di Primiero, in località Vallombrosa.
A cinque anni dall’affido dell’incarico di Progettazione preliminare per la ristrutturazione della Scuola secondaria di primo grado in località Vallombrosa, molte famiglie di Primiero si ritrovano per la prima volta sgravate dall’interrogativo su quale sede accoglierà, il prossimo settembre, i loro figli, oggi uscenti dalla scuola primaria o dai primi due anni di scuola media: l’Istituto Comprensivo ha recentemente reso noto che i ragazzi saranno infatti spostati nei plessi delle scuole primarie di Mezzano ed Imèr.
Ma, fugati i dubbi sul dove – continua la minoranza – urgono ancora risposte sul come, soprattutto in considerazione di una consuetudine primierotta apparentemente consolidata: quella per cui le Amministrazioni in carica gestiscono progetti di rilevanza comunitaria senza il minimo coinvolgimento della cittadinanza, sfuggendo così ad un importante confronto con chi dovrà effettivamente fruire delle opere pubbliche programmate.
Convinti che il giudizio di pochi eletti, peraltro non unanime, non possa determinare il futuro di un’intera Comunità, il Gruppo di minoranza del Comune di Primiero San Martino di Castrozza, raccolte le sollecitazioni e i dubbi di molti genitori del territorio, e alla luce delle nuove possibilità di investimento nel progetto, recentemente attestate dal Commissario della Comunità di Primiero, chiede all’attuale Amministrazione risposte chiare rispetto alla nuova sede in cui le prossime generazioni di Primiero potranno proseguire, in futuro, il proprio percorso di studio nella scuola secondaria di primo grado.
Innanzitutto – si legge nell’interrogazione – si chiede all’Amministrazione di chiarire se fosse davvero necessario demolire un immobile che negli anni, oltre ad edificio scolastico, è stato panificio, sanatorio e sede di importanti vicende belliche locali (era stato infatti danneggiato, nel 1917, dagli Italiani, dopo che gli Austriaci lo avevano parzialmente dato alle fiamme nel 1915). Davvero nessun organo autorizzativo, Comune o rappresentante di Comunità ha sollevato alcuna questione in merito alla rilevanza storica ed archeologica dell’Immobile, ai sensi del D.lgs 42/2004?
Inoltre, in base alle poche immagini diffuse a mezzo stampa, emergono forti perplessità rispetto alle caratteristiche del nuovo edificio finora progettato, che appare sovradimensionato, incongruo con il tessuto urbano circostante e da manutenere con frequenza. Non è chiaro, poi, quanto siano state effettivamente considerate le concrete esigenze della didattica quotidiana nella ideazione della nuova struttura: sono state previste dimensioni degli spazi differenziati, funzionali alle diverse attività e rispettose delle necessità dei docenti e di tutti gli studenti, anche di quelli con bisogni educativi speciali?
E sono compatibili le linee progettuali predisposte prima dell’attuale pandemia da Covid 19 con le misure igienico-sanitarie ormai indispensabili per prevenire la diffusione del morbo e con le nuove esigenze della scuola, che potrebbero richiedere di riorganizzare spazi e modalità didattiche, sia in presenza sia a distanza? Non conforta nemmeno sapere che il nuovo Istituto non accoglierà una mensa, né un garage interrato. C’è da sperare che siano almeno state previste voci di spesa per gli arredi.
Alla luce di tante perplessità – continua il Gruppo di minoranza – aveva proposto agli Amministratori di rivedere il progetto in essere e di valutare l’opportunità di ricostruire la nuova scuola in località Fossi, al fine di creare un polo scolastico efficiente e circondato dalle principali strutture sportive della Comunità: una scelta che avrebbe riqualificato un’intera area urbana e concentrato gli sforzi economici dei vari Comuni del territorio nella realizzazione di un progetto finalmente unitario e coerente, con un servizio mensa accessibile a tutte le strutture, trasporti di immediato accesso e innumerevoli possibilità, sia didattiche sia ricreative, in periodo sia invernale sia estivo.
Oggi, alla luce di nuovi fondi che pare interesseranno l’immobile e potranno quantomeno migliorarne la funzionalità, il Gruppo di minoranza del Comune di Primiero San Martino di Castrozza sollecita infine gli Amministratori a spiegare quali siano gli interventi di variante preventivati ed a portare l’eventuale variante di progetto all’attenzione di tutta la Comunità – famiglie, studenti, insegnanti e personale scolastico – per condividerne i contenuti e verificarne, congiuntamente, le potenzialità e le criticità, ma anche per evitare il ripetersi di errori già commessi troppe volte in passato su altre strutture sovracomunali, che hanno richiesto ripetuti e gravosi interventi di adeguamento, con chiusure prolungate e oneri, talora importanti, a carico di tutti cittadini”.