Si delinea la bozza del provvedimento con le misure anti-Covid, in vigore per un mese, per scuola, ristoranti, palestre, barbieri, discoteche
NordEst (Adnkronos) – Si delinea il nuovo Dpcm, il primo del premier Mario Draghi, con le misure anti-Covid che saranno in vigore dal 6 marzo al 6 aprile (Pasqua compresa quindi). Scuola superiore aperta, ristoranti e bar chiusi dopo le 18, palestre e piscine chiuse. Impianti di sci chiusi fino al 6 aprile. E ancora: barbieri e parrucchieri in zona rossa chiudono. Le discoteche chiudono anche in zona bianca.
Scuola
Secondo quanto riporta la bozza del provvedimento, le scuole superiori potrebbero rimanere aperte, con almeno il 50% degli alunni in presenza. La decisione non è definitiva, il governo aspetta infatti il parere del Cts sulle nuove varianti. Ma nella bozza del Dpcm che il governo ha inviato alle Regioni e visionata dall’Adnkronos, “le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado – si legge – adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, almeno al 50 per cento e fino a un massimo del 75 per cento della popolazione studentesca delle predette istituzioni sia garantita l’attività didattica in presenza. La restante parte dell’attività didattica è svolta tramite il ricorso alla didattica a distanza”. Nel testo, di differente rispetto al precedente Dpcm, è inoltre riportato che “al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa”.
Musei, cinema e teatri
Riaprono i musei e le attività culturali a partire dal 27 marzo, messa nero su bianco nella bozza. “A far data dal 27 marzo 2021 – si legge nel testo -, il sabato e i giorni festivi il servizio è assicurato a condizione che l’ingresso sia stato prenotato on line o telefonicamente con almeno un giorno di anticipo”. Riaprono anche cinema e teatri. “A decorrere dal 27 marzo 2021 – si legge nel testo – gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto sono svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi. Le attività potranno svolgersi a condizione che siano approvati nuovi protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento, approvati dal Ministero dei beni e delle attività culturali e validati dal Comitato tecnico-scientifico, che indichino anche il numero massimo di spettatori per spettacoli all’aperto e di spettatori per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala. Restano sospesi gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all’aperto quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni” stabilite dal Dpcm.
Bar e ristoranti
Bar e ristoranti resteranno chiusi dopo le 18. “Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5,00 fino alle ore 18,00. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi”, si legge nella bozza. “Dopo le ore 18,00 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati”, si legge ancora. “Resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze -specifica tra l’altro il Dpcm-. Per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici Ateco 56.3 e 47.25 l’asporto è consentito esclusivamente fino alle ore 18,00”.
Palestre e piscine
“Sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali. Ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento”. E’ quanto si legge nella bozza del nuovo Dpcm con le regole anti Covid.
Discoteche
Fiere e discoteche chiuse anche in zona bianca, prevede la bozza e visionata dall’Adnkronos. “Restano sospesi gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all’aperto” in zona bianca, “comprese le manifestazioni fieristiche e i congressi nonché le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso”.
Sci
Salta la stagione sciistica perché, secondo quanto riporta la bozza, le piste resteranno chiuse fino al 6 aprile. I musei resteranno aperti dal 27 marzo anche se servirà la prenotazione online. Restano chiuse palestre e piscine, sì invece allo sport all’aperto. Chiuse anche le scuole superiori, solo la metà in presenza. Stop alle sale giochi, scommesse e parchi divertimento.
Barbieri e parrucchieri
Chiudono barbieri e parrucchieri in zona rossa. E’ una delle novità nella bozza. “Sono sospese le attività inerenti servizi alla persona, diverse da quelle individuate nell’allegato 24″, tra parentesi però è riportato che dall’”allegato 24 vengono eliminati i servizi dei saloni di barbiere e di parrucchiere”.
Sale giochi
“Sono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò, anche se svolte all’interno di locali adibiti ad attività differente”, specifica la bozza.
“Sono sospese le attività dei parchi tematici e di divertimento. È consentito l’accesso di bambini e ragazzi a luoghi destinati allo svolgimento di attività ludiche, ricreative ed educative, anche non formali, al chiuso o all’aria aperta, con l’ausilio di operatori cui affidarli in custodia e con obbligo di adottare appositi protocolli di sicurezza predisposti in conformità alle linee guida del Dipartimento per le politiche della famiglia di cui all’allegato 8”, si legge ancora.