Dai ‘selfie’ al pericolo dei ‘social-ladri’, dai mega-sconti che si rivelano vere e proprie truffe ai virus nelle App turistiche, fino alle insidie del wi-fi gratuito
NordEst – Il Garante per la protezione dei dati personali diffonde sul proprio sito www.garanteprivacy.it una serie di suggerimenti per ‘navigare sicuri’ durante le vacanze estive.
Selfie e dintorni: Pubblicare le foto o i video delle vacanze sui social network ”è divertente. Ma non tutti vogliono apparire on-line, essere riconosciuti o far sapere dove e con chi si trovavano durante le ferie. Soprattutto -viene rilevato- se le immagini possono risultare in qualche modo imbarazzanti. Se si postano foto o video con altre persone, è sempre meglio prima accertarsi che queste siano d’accordo, specie se si inseriscono anche dei tag con nomi e cognomi”.
Geolocalizzati? No, grazie: Per gli amanti della riservatezza che non vogliono mai far sapere dove sono durante le vacanze estive, il suggerimento è ”disattivare le opzioni di geolocalizzazione di smartphone e tablet, oltre a quelle dei social network eventualmente utilizzati”.
Social-ladri: ”Postando sui social network che si è in vacanza si potrebbe far sapere ad eventuali malintenzionati che la propria casa è vuota. Il pericolo -avverte il Garante- aumenta se poi si scrive anche per quanto tempo si resterà in vacanza o in quali giorni”.
Il suggerimento è quindi ”innanzitutto quello di evitare di postare sul web informazioni troppo personali, come l’indirizzo di casa o la foto del posto dove si parcheggia di solito l’automobile. E’ bene poi controllare le impostazioni privacy dei social network, limitando la visibilità dei post solo agli amici; fare attenzione a non accettare sconosciuti nella cerchia di amicizie on-line; eventualmente, bloccare la funzione di geolocalizzazione dei social network per non far sapere quanto si è lontani dalla propria abitazione”.
Viaggi o ‘pacchi’?: E’ opportuno ”fare attenzione alle offerte di sconti straordinari su viaggi e affitti di case per le vacanze – da ottenere compiendo determinate operazioni, come, ad esempio, cliccare su link, fornire dati personali o bancari – che possono arrivare via social network, e-mail, sms, sistemi di messaggistica”. Virus informatici, software spia e phishing, vale a dire una frode finalizzata all’acquisizione, per scopi illegali, di dati personali dell’utente, ”possono essere in agguato”.
Per evitare il rischio di ‘furti di identità’ digitale, ”meglio essere prudenti con i pagamenti on-line se l’indirizzo internet del sito appare anomalo (ad esempio, se non corrisponde al nome dell’azienda che dovrebbe gestirlo) o se non vengono rispettate le procedure di sicurezza standard per i pagamenti on-line (ad esempio, la URL – cioè l’indirizzo – del sito deve iniziare con ‘https’ e avere il simbolo di un lucchetto)”.
Attenzione alle App: ”In vacanza -osserva il Garante- molti utenti di smartphone e tablet scaricano App per giochi, suggerimenti turistici, ecc.. Ma questi prodotti software possono anche nascondere virus o malware (cioè, software pericolosi). Per proteggersi, buone regole sono: scaricare le App dai market ufficiali; leggere con attenzione le descrizioni delle App (se, ad esempio, nei testi sono presenti errori e imprecisioni, c’è da sospettare); consultare eventuali recensioni degli altri utenti; evitare che i minori possano scaricare le App da soli”.
Wi-fi gratuito, ma con prudenza: Le connessioni offerte da locali, stabilimenti balneari e hotel ”potrebbero non essere sufficientemente protette e mettere pc, smartphone e tablet a rischio di intrusioni esterne da parte di malintenzionati a caccia di dati personali. Inoltre -aggiunge il Garante per la Privacy- connessioni ‘infettate’ potrebbero veicolare virus e malware, esponendo i dispositivi collegati a diversi rischi, dal phishing al furto di identità. In ogni caso, quando non si è certi del livello di sicurezza della connessione internet, meglio evitare di usare servizi che richiedono credenziali di accesso (ad esempio, alla propria webmail, ai social network, ecc.) o fare acquisti on-line utilizzando il web banking o la carta di credito”.
Aggiornamenti importanti – Aggiornamenti software costanti e programmi antivirus, magari dotati anche di anti-spyware e anti-spam, “possono essere buone precauzioni per evitare furti di dati o violazioni della privacy, non solo quando si usa il pc, ma anche per smartphone e tablet. E’ bene mantenere aggiornati anche i sistemi operativi di tutti i dispositivi utilizzati per garantirsi una maggiore protezione”, consiglia il Garante.
Durante le vacanze ”può accadere che smartphone e tablet siano smarriti o vengano rubati. Per proteggere i dati che contengono, conviene impostare un codice di accesso non banale e conservare con cura il codice Imei, che si trova sulla scatola al momento dell’acquisto e che serve a bloccare il dispositivo a distanza”.
In generale, suggerisce il Garante, ”è bene non conservare dati troppo personali su smartphone e tablet (ad esempio, password o codici bancari) e prendere altre piccole precauzioni, come quella di evitare che i browser e le App memorizzino le credenziali di accesso a siti e servizi (ad esempio, posta elettronica, social network, e-banking). Prima di partire si potrebbe fare un backup di tutte le informazioni (numeri di telefoni, foto, ecc.) su ‘chiavette’ o hard disk esterni, oppure trasferirli sul cloud. Ovviamente, in quest’ultimo caso, è bene informarsi sulle condizioni contrattuali e sulle garanzie privacy del servizio cloud”.
I consigli del Garante riguardano anche sms e messaggi via smartphone e social network: ”nel periodo estivo se ne inviano e se ne ricevono molti. Alcuni potrebbero contenere virus, malware o esporre al rischio di spam. E’ sempre bene fare molta attenzione prima di scaricare programmi, aprire eventuali allegati o cliccare link contenuti nel testo o nelle immagini dei messaggi”.
Si possono poi adottare “semplici precauzioni: ad esempio, non rispondere a messaggi provenienti da sconosciuti. Se si usa un pc, si può passare il mouse su un link senza cliccarlo e verificare – in basso a sinistra nel browser – la Url reale al quale si è indirizzati”.
La miglior difesa, conclude il Garante, “è usare sempre con consapevolezza e attenzione le nuove tecnologie e gestire con accortezza i nostri dati personali”.