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Ogni promessa è debito…ma non a Veggiano (Padova)

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Proteste e polemiche per la “Ciclovia del fiume Bacchiglione da Veggiano a Codevigo”

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Padova – Mobilità dolce, valorizzazione ambientale e turismo eco-compatibile sono le paroline magiche da pronunciare per sedurre il pubblico e convincerlo ad accettare colate di asfalto su sommità arginali e perfino in mezzo ai campi agricoli, in aree di assoluto pregio ambientale e fino ad oggi scampate alla pianificazione urbanistica!

Ed è così che la “Ciclovia del fiume Bacchiglione da Veggiano a Codevigo” (progetto della Provincia di Padova) sta comportando in questi giorni l’asfaltatura degli argini di Veggiano, Cervarese S.Croce, Saccolongo, Selvazzano Dentro e così via.

Nel dicembre 2012 il Responsabile Area Gestione Territorio del Comune di Veggiano, Arch. Alessandro F. Villa, rispondendo alle osservazioni, protocollate in Comune, di due cittadini di Veggiano preoccupati per l’asfaltatura di argini e campi, rispondeva per iscritto in un documento:

“Relativamente al tratto di pista ciclabile localizzato nella carrareccia che congiunge località “Sabbionari “ con il Castello di San Martino della Vaneza, le argomentazioni esposte risulta in parte condivisibili e si prevede pertanto che in tale tratto il fondo sia mantenuto in terra battuta adeguatamente “stabilizzata”.

Peccato però che questa promessa, messa nero su bianco, sia stata disattesa.

Infatti il campo compreso tra la località “Sabbionari” di Trambacche e il Castello di San Martino è stato asfaltato e poi cosparso di ghiaino per camuffare il nero catrame, come del resto è stato fatto per tutta la lunghezza della pista, venendo meno così anche la levigatezza dell’asfalto che è stata una delle ragioni addotte in fase di approvazione del progetto per convincere i pattinatori a desiderarlo ardentemente!

Non basta, per realizzare la pista hanno preferito asfaltare un campo che si trova in zona golenale, soggetto pertanto ad allagamenti ed erosioni, piuttosto che riutilizzare ed armonizzare con estrema facilità la strada asfaltata già preesistente sulla sommità arginale poco più in là, chiusa al traffico, al sicuro dalle piene, che corre parallela alla nuova pista ciclabile per quasi un chilometro!

La conseguente impermeabilizzazione del terreno dovuta all’uso dell’asfalto potrebbe portare a fenomeni di erosione del suolo, particolarmente problematici laddove la pista corra sulla sommità arginale. Inoltre essendo l’asfalto un materiale che provoca anossia sottostante comporta di fatto la morte di molti microrganismi presenti nel terreno fondamentali per mantenere le normali funzionalità del suolo. E’ fuori luogo utilizzare questo materiale per “valorizzare” l’ambiente, risultando molto più idoneo ad esempio un fondo in terra battuta o tutt’al più in ghiaia.

Resta ancora inerbito e superstite, con la sua naturalità, erbe spontanee, uccelli, fiori, api, farfalle, coleotteri e il profumo di fieno, lo splendido tratto di argine tra Montegalda (VI) e S.Maria di Veggiano (PD), su cui è prevista l’asfaltatura.

Ma alcuni residenti avvertono: “Non si prenderanno anche quello.”

Ci si aspetta quindi un cambio di direzione dell’Amministrazione comunale e un’eventuale collaborazione con le Associazioni locali di protezione ambientale al fine di cercare le migliori soluzioni.

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