Zaia, Fontana, Sala e Ghedina analizzano prossimi passi dossier
NordEst – Debutto a Venezia, nella sede della Regione Veneto, della candidatura italiana alle Olimpiadi invernali 2026, il duo d’attacco Milano-Cortina, dopo l’abbandono del Tridente che vedeva inizialmente anche Torino.
“I particolari ce li teniamo stretti perché non vogliamo avvantaggiare avversari già di per se’ forti come Stoccolma, Erzurum e Calgary, ma la candidatura di Milano e Cortina alle Olimpiadi Invernali del 2026 è pronta e ha nel cassetto un gran bel dossier”, ha detto Luca Zaia, che assieme all’omologo della Lombardia, Attilio Fontana, e ai sindaci di Milano, Giuseppe Sala, e di Cortina, Giampietro Ghedina, ha partecipato alla prima valutazione collegiale sulle prossime mosse e azioni da intraprendere e per lanciare ufficialmente la candidatura “lombardo veneta” a ospitare i 5 Cerchi della neve nel 2026; data che cadrà nel 70/O anniversario delle Olimpiadi di Cortina 1956.
“Sulla suddivisione delle discipline di gara un accordo di massima c’è già, anche se non ancora definito”. Così il governatore Luca Zaia ha risposto ad una domanda sulla ripartizione delle diverse specialità, tra Cortina e Bormio, nel dossier lombardo-veneto di candidatura alle Olimpiadi 2026. “Posso garantire che non abbiamo problemi sulla suddivisione delle discipline” ha aggiunto Zaia, con il quale hanno concordato il presidente lombardo, Attilio Fontana, e il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. “L’accordo è all’80-90%” ha spiegato Zaia. “Accettato il 90%” ha chiosato Sala.
“Credo sia necessario che un Governo sostenga, anche economicamente, un grande evento come le Olimpiadi. Un evento che comporta un impegno da parte di tutto il Paese, una cosa importante per l’Italia, non solo per la Lombardia e per il Veneto. Quindi aspettiamo, fiduciosi, che il Governo possa cambiare atteggiamento”. Così il presidente della Lombardia, 04, sul mancato appoggio economico da parte del Governo alle Olimpiadi 2026 per le quali Milano e Cortina hanno avanzato la propria candidatura. “Noi, in ogni caso, – rileva Fontana -, per il bene delle nostre regioni, andiamo avanti, perché crediamo di essere in grado di coprire ogni garanzia”. Fontana fa riferimento ai 370 milioni chiesti come garanzia dal Cio. “E’ un impegno politico e non dobbiamo firmare una fidejussione – precisa – che ci impegna da subito. Quindi anche a livello di bilancio è un impegno che possiamo gradualmente spalmare negli 8 anni che ci dividono dalle Olimpiadi”.
La città turca di Erzurum è stata esclusa dalla lista ufficiale delle città candidate ad organizzare le Olimpiadi invernali del 2026 – Lo ha annunciato il presidente del Cio, Thomas Bach, a Buenos Aires dove si è riunito il Board esecutivo del Comitato olimpico internazionale. A quanto si è appreso, la decisione riguarda l’assenza di adeguate infrastrutture in grado di ospitare la rassegna a cinque cerchi. Alla riunione è presente il vicepresidente del Cio, eletto due anni fa, il turco Ugur Erdener.