Operazione antidroga dei Carabinieri della Compagnia di Cavalese che alle prime luci dell’alba di venerdì hanno proceduto, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Trento, ad eseguire 10 perquisizioni in casa di altrettanti minorenni delle valli di Fiemme e Fassa ed una presso un istituto scolastico di Bolzano
Cavalese (Trento) – L’attività condotta rientra in un più ampio progetto di controllo del territorio messo in atto dai militari dell’Arma, soprattutto in contrasto al fenomeno di assunzione e spaccio di sostanze stupefacenti nei giovani delle valli di Fiemme, Fassa e Primiero.
Quaranta militari in campo
Quaranta militari della Compagnia di Cavalese, coadiuvati da un’unità del Nucleo carabinieri cinofili di Laives (Bolzano) sono entrati in azione procedendo alla perquisizione delle case dei minori destinatari del provvedimento. Grazie ad una articolata indagine condotta dai militari del nucleo operativo della Compagnia di Cavalese, i carabinieri sono riusciti ad individuare con precisione gli assuntori della sostanza stupefacente ed i “pusher”, che rifornivano i giovani delle valli. I carabinieri infatti da mesi tenevano sotto controllo i luoghi di aggregazione ed i locali più frequentati dai giovani, annotando e registrando i vari movimenti e le frequentazioni dei soggetti ritenuti sospetti.
Quattro denunce, 39 assuntori
L’indagine ha permesso di denunciare ben 4 giovani, di cui 3 minori, ritenuti responsabili del reato di spaccio di sostanza stupefacente ed individuare 39 assuntori, di cui 18 minori, che verranno segnalati alle autorità competenti. La sostanza sequestrata nel corso dell’indagine, veniva acquistata nelle vicine piazze di Trento e Bolzano e poi venduta ai giovanissimi acquirenti delle valli di Fiemme e Fassa, secondo procedure ben collaudate, che vedevano come punto di spaccio, piazzali degli autobus e giardinetti pubblici. Il tipo di sostanza recuperata nei diversi sequestri operati dai militari dell’Arma non era costituita solo da hashish o marijuana, ma anche da droghe pesanti quali eroina e morfina.
Sigarette artigianali
Droghe pesanti in polvere assunte non mediante l’utilizzo di siringhe ma attraverso delle sigarette il cui tabacco veniva intriso artigianalmente col narcotico, dando in questo modo la falsa idea di limitarne gli effetti ed i pericoli, stante l’assunzione non invasiva.
Su questo punto, proprio i Carabinieri di Cavalese, hanno sottolineato come l’eroina sia una delle droghe pesanti più letali, in quanto porta in brevissimo tempo, indipendentemente alla modalità di assunzione, ad una totale dipendenza dalla stessa.