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Grande dolore nel mondo alpinistico trentino per la scomparsa di Tomas Franchini

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Da domenica mattina non si ricevevano notizie di Tomas Franchini. Il ricordo del fratello sui social

Tomas Franchini (ph fb)

 

NordEst – A lanciare l’allarme è stato il suo compagno di ascesa, il forte alpinista Cileno Cristobal Señoret.  A cercare Tomas Franchini è stata impegnata una squadra di soccorso locale. In contatto con le autorità peruviane c’era anche l’unità di crisi della Farnesina. Vista la dinamica dell’incidente, con una cornice di neve che si è staccata da sotto i piedi della guida alpina della Val Rendena, le speranze di trovare Tomas in vita erano già bassissime.

Il ricordo del fratello Silvestro sui social

Le imprese di Tomas Franchini

La guida alpina di Madonna di Campiglio, 35enne, in passato si è già reso protagonista di grandi imprese alpinistiche dalla Patagonia alle Dolomiti, alla Cina. Insieme al fratello Silvestro nel 2018, proprio nella Cordigliera ha portato a termine anche il concatenamento di alcune tra le cime più alte della Ande.

Tra le numerose imprese, l’alpinista trentino ha scalato il Monte Edgar, nella regione del Sichuan in Cina nel 2017, ha ottenuto due candidature al Piolet d’Or ed ha vinto due volte il premio “Paolo Consiglio” del Club alpino accademico italiano: la prima nel 2014 per l’ascensione del Cerro Rincon e la seconda nel 2017 per per la spedizione “Kishtwar Shivling 2016”, nel Kashmir indiano.



“Tomas Franchini, il Collegio perde una Guida Alpina preparata, umile e fortissima”

Il presidente Gianni Canale ricorda l’ultimo saluto del giovane Rendenese, con una foto scattata lo scorso giovedì 30 maggio sul Monte Cashan della Cordillera Blanca di Huaraz, in Perù. Il Collegio delle Guide Alpine del Trentino si unisce al dolore per la scomparsa di Tomas Franchini. «Una persona umile, una brava Guida e un indiscusso, fortissimo arrampicatore ed alpinista, anche e soprattutto considerando l’incredibile mole di attività in solitaria». È questo il commento del presidente Gianni Canale, che aggiunge come il suo carattere, estremamente mite, lasciasse comunque trasparire una bontà innata e la grande disponibilità e gentilezza che ne caratterizzava i rapporti con gli altri, compagni di cordata e non. «Nell’ultimo mese, – aggiunge Canale – si era anche interessato alle selezioni per poter diventare Istruttore Nazionale delle Guide Alpine e mi aveva chiesto un parere in tal senso».

Classe 1989, Tomas Franchini aveva completato i corsi da Aspirante nel 2013, insieme al fratello maggiore Silvestro, per poi diventare Guida Alpina nel 2016, a soli 27 anni. Grande amante dell’alpinismo esplorativo, aveva preso parte negli anni a diverse spedizioni extraeuropee, fra cui ricordiamo quelle in Patagonia, Perù e Cina. Proprio alcune sue salite nell’Himalaya cinese, quella all’inviolata parete ovest del Monte Edgar nel 2016 e quella in solitaria alla parete est del Lamo She nel 2019, gli sono valse due candidature al Piolet d’Or, considerato il massimo riconoscimento mondiale a livello alpinistico.

«Oltre a ricordarlo a nome del Collegio, vorrei aggiungere anche un mio ricordo personale, da semplice amico. – conclude Gianni Canale – l’ultimo messaggio che ho scambiato con Tomas è stato giovedì 30 maggio quando mi ha inviato una sua foto dalla cima del Monte Cashan, prima di puntare alla Cima Principale, il Cashan Grande. Un saluto dei suoi, corredato da una frase semplice e schietta, che mi ha fatto un enorme piacere e che oggi me lo fa ricordare nell’ambiente che amava e dove si sentiva felicemente a casa».

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