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Orso Dino, Catturato e liberato in Val Canali (VIDEO E FOTO)

L’operazione nella notte – L’orso Dino è stato finalmente catturato. E’ successo nella notte tra mercoledì e giovedì in Val Canali, a Primiero. Gli uomini del Servizio Foreste e Fauna della Provincia autonoma di Trento hanno catturato la notte scorsa in val Canali e munito di radiocollare, l’esemplare di orso maschio che dallo scorso mese di giugno gravitava nell’area.

Gli uomini che seguono da vicino il Progetto Orso della provincia di Trento, sono riusciti dopo qualche mese,  nell’intento di munire l’animale di radiocollare nei pressi di Tonadico. E’ successo verso le due di notte. La successiva liberazione verso le otto del mattino. Nel Video le immagini ESCLUSIVE girate dalla nota guida alpina di Primiero,  Luciano Gadenz (anche allevatore) nei pressi del suo maso, dove l’orso è stato catturato e successivamente liberato con il radiocollare.

GUARDA IL VIDEO DELL’ORSO E L’INTERVISTA A LUCIANO GADENZ:

Cattura, danni e polemiche – Ora i tecnici della provincia potranno monitorare esattamente la sua posizione in tempo reale. Su questo aspetto, sono in molti ad aver sollevato perplessità, così come sul fronte dei danni causati dall’animale nella vallata di Primiero da giugno a ottobre. Sulla questione è stata presentata una interrogazione provinciale anche dal consigliere locale di Primiero, Marco Depaoli.

I dettagli dell’operazione –
Si tratta quasi certamente dell’esemplare più volte identificato geneticamente con il codice “M5” nel corso del 2009, che non proviene dal nucleo reintrodotto nel Trentino occidentale ma spontaneamente allontanatosi dall’originaria popolazione slovena. Questa operazione corrisponde alla prima fase di intervento prevista dal protocollo gestione emergenze orso ed è stata adottata per prevenire eventuali situazioni problematiche, secondo una procedura che può portare al limite anche alla rimozione dell’esemplare mediante riduzione in cattività.

Il giovane plantigrado –
Di ètà stimata tra i 3 ed i 5 anni e del peso, in fase pre-letargica, di 175 chilogrammi, è stato munito di un radiocollare, che trasmette sia con modalità GPS (satellitare) che VHF, e di due trasmittenti auricolari. L’operazione ha avuto il via in seguito all’autorizzazione rilasciata dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare che, conformemente alle indicazioni del Piano d’Azione per la Conservazione dell’Orso Bruno sulle Alpi Centro-orientali (PACOBACE), ha ritenuto la cattura per radiocollarizzazione utile per due motivi. Da una parte per prevenire l’insorgenza di comportamenti di assuefazione nei confronti dell’uomo e dall’altra per assicurare una efficace gestione delle situazioni di problematicità collegate ai frequenti danni al patrimonio zootecnico ed apistico che l’esemplare ha provocato nell’area.

L’intervento si allinea ai documenti programmatici approvati nel 2003 dall’esecutivo allora in carica che riportano i Piani d’Azione per la gestione della specie sul territorio provinciale, e ai successivi protocolli attuativi che, a seconda delle situazioni problematiche determinate dagli atteggiamenti dei singoli individui, fissano specifiche azioni di contromisura.

Il monitoraggio –
Radiotelemetrico consentirà così di seguire i futuri spostamenti, forse anche extra-provinciali (in questo senso vi è stato un costante raccordo con la vicina provincia di Belluno), di un orso di eccezionale interesse scientifico, considerata la sua provenienza e la sua giovane età. L’operazione ha costituito anche una importante occasione per aumentare la diffidenza del plantigrado nei confronti dell’uomo ed in particolare dell’attività zootecnica. La cattura è infatti avvenuta con laccio posto proprio su di una pecora predata; in occasione del rilascio inoltre sono stati esplosi verso l’orso dei colpi con munizioni in gomma e sono stati utilizzati i cani da orso in dotazione del personale forestale, per spaventare ed intimorire il plantigrado.

Categories: NordEst
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