Arpav Dolomiti Meteo segnala da sabato sera neve fino a 2.000 metri, mentre tra lunedì e martedì potrebbe arrivare anche a 1200 metri. Fino a martedì mattina sono previste precipitazioni estese sulle zone centro settentrionali. I quantitativi saranno in genere abbondanti o molto abbondanti nelle singole giornate e particolarmente elevati come dato complessivo (massimi anche di 250-350mm, localmente oltre i 400mm). Venti meridionali, forti/molto forti in quota, tesi/forti su pianura orientale
NordEst – Sarà un weekend di matempo a NordEst. Molti gli eventi annullati a causa delle forti precipitazioni previste nelle prossime ore. Ecco le previsioni di Arpav Dolomiti Meteo:
sabato 27. Peggioramento del tempo fino a risultare perturbato, già in mattinata, con cielo coperto associato a fenomeni inizialmente sparsi, poi diffusi, più copiosi tra le Prealpi e le Dolomiti meridionali, meno sui settori più settentrionali. Debole escursione termica diurna a tutte le quote con clima più fresco ed uggioso.
Precipitazioni. Al mattino precipitazioni sparse (80/90%) e perlopiù deboli, già in intensificazione sulle Prealpi. Al pomeriggio precipitazioni diffuse (100%) di moderata intensità, anche forti su Prealpi e Dolomiti meridionali dal tardo pomeriggio in poi. Il limite neve sarà sui 2300/2400 m e attorno ai 2000/2200 m in serata. Gli apporti previsti saranno mediamente tra 30 e 45 mm, localmente fino sui 60/70 mm nei settori più esposti a Sud-Est.
Temperature. Minime in calo in quota e in aumento nelle valli; massime in diminuzione con punte di 11/12°C nel conche prealpine e di 9/10°C a 1000/1200 m. Su Prealpi a 1500 m min 6°C max 7°C, a 2000 m min 3°C max 4°C. Su Dolomiti a 2000 m min 2°C max 3°C, a 3000 m min -2°C max 0°C.
Venti. Nelle valli deboli di direzione variabile, salvo rinforzi nei settori aperti a Sud-Est; in quota venti tesi meridionali (Sud-Est sotto i 2000 m e Sud-Ovest a 3000 m), Saranno anche forti oltre i 2500 m, a 15-30 km/h a 2000 m, 50-65 km/h a 3000 m.
domenica 28. Spiccato maltempo con cielo coperto, associato a precipitazioni diffuse e moderate, a tratti forti tra Prealpi e Dolomiti meridionali, dove saranno abbondanti. Clima uggioso ma piuttosto mite per intenso flusso sciroccale.
Precipitazioni. Diffuse (100%) di moderata intensità, a tratti forti su Prealpi e Dolomiti meridionali. Il limite neve sarà sui 2300/2400 m, leggermente più basso di notte. Non escluso qualche fenomeno temporalesco. Gli apporti previsti saranno mediamente di 60/80 mm, localmente fino sui 100/120 mm nei settori più esposti a Sud-Est.
Temperature. Minime senza variazioni di rilievo e massime stazionarie o in lievissimo rialzo con debole escursione termica.. Su Prealpi a 1500 m min 7°C max 8°C, a 2000 m min 3°C max 5°C. Su Dolomiti a 2000 m min 2°C max 4°C, a 3000 m min -2°C max -1°C.
Venti. Nelle valli deboli di direzione variabile, salvo rinforzi nei settori aperti a Sud-Est; in quota venti tesi/forti dai quadranti meridionali con rinforzo del scirocco nei bassi strati, saranno perlopiù forti oltre i 2400/2600 m, a 20-40 km/h a 2000 m, 60-80 km/h a 3000 m.
Tendenza
lunedì 29. Probabile apice del maltempo con cielo coperto, associato a precipitazioni diffuse di moderata intensità, spesso forti tra Prealpi e Dolomiti meridionali al pomeriggio, quando potranno verificarsi fenomeni temporaleschi. Gli apporti pluviometrici saranno abbondanti e compresi tra i 70/100 mm/24h, localmente fino sui 150/170 mm/24h. Il limite della neve attorno ai 2000/2200 m durante la notte si rialzerà fino sui 2500/2600 m. Temperature in lieve rialzo. Venti da forti a molto forti da Sud in alta quota, tesi per notevole scirocco nei bassi strati.
martedì 30. Esaurimento del maltempo entro le ore centrali. Il limite della neve scenderà fino sui 1200/1400 m a fine episodio. Probabili rasserenamenti. Ad eccezione delle massime nelle valli, temperature in sensibile calo con minime osservate alla sera. In quota venti da Sud-Ovest in attenuazione, anche se tesi sulle vette più alte.
Pazzo ottobre, meteo da record
Incendi nell’Agordino e nel Feltrino, tetti scoperchiati in Trentino, piante sradicate e black out, sono solo alcuni degli effetti di questo pazzo autunno a Nordest. Una nuova ondata di maltempo è attesa nel weekend, con rischio nubifragi al Nord e neve in quota.
Una intensa perturbazione è in arrivo nel weekend con piogge anche forti in particolare al Nord e sulle zone tirreniche e con rischio di nubifragi. A Venezia è possibile l’acqua alta mentre altrove al Nord non sono esclusi allagamenti. Sono previsti venti di scirocco e libeccio anche forti e mari agitati. E all’inizio della prossima settimana è attesa una perturbazione più intensa”. E’ la previsione del meteorologo di Edoardo Ferrara di 3bmeteo.com. il quale avverte che “l’autunno ora fa sul serio con l’arrivo delle grandi piogge anche al Nord, dopo un periodo decisamente siccitoso”.
In particolare, sabato le zone più coinvolte dalla perturbazione in discesa dal Nord Europa saranno quelle alpine, il Nordovest e l’alta Toscana mentre ci sarà ancora sole sulle zone adriatiche ed estremo Sud. Domenica, annuncia Ferrara, piogge e temporali bagneranno gran parte della Penisola ma in particolare Nord e aree tirreniche dove sono attesi fenomeni anche intensi e a carattere di nubifragio; neve solo a quote di alta montagna sulle Alpi.
Il meteorologo avverte che occorre prestare “attenzione particolare a Liguria, alto Piemonte, alta Lombardia, Trentino, alto Veneto, Friuli Venezia Giulia e alta Toscana, dove si potranno accumulare complessivamente anche oltre 150 millimetri di pioggia; non sono esclusi locali allagamenti”.
La perturbazione, prosegue Ferrara, “richiamerà forti venti di Libeccio e Scirocco su tutti i nostri mari, con raffiche anche di oltre 60-70 chilometri orari e sarà possibile anche l’acqua alta a Venezia”. Ferrara avverte ancora che “non sarà finita qui, perché una nuova e ancora più intensa perturbazione è attesa lunedì prossimo su gran parte d’Italia.
Piogge ancora una volta localmente forti sono attese su gran parte del Nord e dei versanti tirrenici. Nei giorni a seguire il tempo si manterrà instabile ma il peggio dovrebbe essere ormai passato. Non farà freddo, anzi il clima si manterrà piuttosto mite per l’insistenza dei venti meridionali; solo sulle Alpi di confine e al Nordovest si potrà sperimentare un apprezzabile calo termico con quota neve anche sotto i 2000 metri”.
L’analisi di MeteoTriveneto – “Risalendo nello storico disponibile fino al 1939 – spiega l’esperto Giampaolo Rizzonelli di MeteoTriveneto – troviamo una temperatura massima di +27,3°C nel 1995. Il fatto che rende ancora più incredibile questo valore, è che viene registrato nell’ultima decade del mese, statisticamente la più fredda. Il valore medio storico delle massime per il mese di ottobre è di +16,6°C, quindi quello registrato è un valore superiore di 12°C ai valori medi del mese, tra l’altro considerando l’intero mese. Interessanti anche i dati relativi all’escursione termica, che a Levico Terme ha raggiunto i 22°C giornalieri, da una minima di +6,8°C si è passati ad una massima di +28,7°C, ancora maggiore è stata a Pergine Valsugana (stazione Meteotrentino) dove da una minima di +3,7°C si è arrivati ad una massima di +27,5°C, o a Trento (Roncafort stazione Meteotrentino) dove da una minima di +3,6°C si è arrivati ad una massima di +28,9°C (escursione termica giornaliera di 25,3°C). Il fenomeno è stato provocato dai venti di caduta, dal foehn (favonio in italiano), che a Levico ha raggiunto raffiche di 68km/h. Il foehn si verifica quando oltre le alpi è presente una depressione, in queste ore infatti sta imperversando il maltempo in Austria con precipitazioni e nuvolosità bloccata al di là dell’arco alpino con alcuni sfondamenti oltre confine. Il foehn è un vento di caduta caldo e secco che si presenta quando una corrente d’aria, nel superare una catena montuosa, perde parte della propria umidità in precipitazioni (pioggia, neve o altro). Quando la corrente sale verso l’alto, infatti, l’aria si espande, si raffredda: se l’umidità in essa contenuta viene persa (sotto forma di nuvola e/o precipitazioni), l’aria, nel ricadere sul versante opposto arriva a valle con una temperatura più alta di quella di partenza”. Caldo record anche in val Venosta grazie al foehn, il vento caldo che soffia dalle montagne della cresta di confine. La minima a Silandro è stata di 15,8 gradi, il valore più alto per una notte di ottobre dall’inizio delle rilevazioni meteorologiche nel 1956, informa il meteorologo provinciale Dieter Peterlin. Temperature estive di giorno anche a Bronzolo con 28 gradi, Merano con 27 e Bolzano con 26 gradi. Il vento si è fatto sentire con punte di 90 km/h a valle e 145 in montagna.