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Overtourism, in Trentino sperimentazioni a Molveno e Tenno

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In Fassa sensori registrano i passaggi sui sentieri


Trento – In alcune località del Trentino si stanno sperimentando strategie per contenere l’impatto turistico, che rimane comunque una delle risorse più importanti. Ecco quindi che in valle di Fassa speciali sensori registrano i passaggi degli escursionisti. A Molveno si studia se e come contingentare gli accessi al lago.

Sui Passi dolomitici la strategia – risorse permettendo – è tracciata da tempo, con regolamentazione del traffico, creazione e digitalizzazione di aree di parcheggio di interscambio, rafforzamento del trasporto pubblico locale e incentivazione della mobilità attiva. L’ambito di intervento è costituito dalla rete stradale che collega i passi Gardena, Sella, Pordoi e Campolongo ed i territori circostanti.

A Tenno, nella zona del Garda, quando il lago è diventato d’improvviso una meta ricercata da chi fugge dalle spiagge dei laghi maggiori, hanno pensato ad un Piano che possa regolamentarne la fruizione. Non esistono in tutto il Trentino dei regolamenti simili per la fruizione di zone collocate al di fuori dei parchi naturali e questo fa del lago di Tenno un progetto altamente sperimentale, per il quale sono stati coinvolti i maggiori stakeholder locali.

Al momento il rischio di overtourism si registra non tanto nelle località turistiche, quanto sulle strade. L’aspetto più visibile è la viabilità sotto stress”, dice  l’assessore al turismo della Provincia di Trento, Roberto Failoni. “Stiamo cercando di capire quali siano le difficoltà registrate sul territorio e dove siano in Trentino le zone con maggiore richiesta di parcheggi, o situazioni propriamente critiche. Le soluzioni non saranno semplici, ma ci stiamo muovendo per trovare nuove forme di mobilità alternativa”.

“Per i passi dolomitici abbiamo avuto recentemente un confronto in videoconferenza con Provincia di Bolzano e Regione Veneto. La volontà è quella di ritrovarci a breve per fare una proposta al governo. Pensiamo ad alcuni progetti che possano delineare una soluzione legate al passaggio veicolare, delle moto e di chi si muove in bici. Stiamo cercando di capire come intervenire per coniugare la fruizione turistica, l’impatto ambientale e il ritorno di chi lavora in queste zone”, aggiunge Failoni.

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