Pacher, che e' anche segretario del Pd trentino, dunque, ha deciso, a sorpresa, di scendere in campo, nonostante per mesi avesse resistito alle pressioni che giungevano da diverse parti – in primis dal governatore Lorenzo Dellai – perche' si mettesse in gioco per guidare il partito alle prossime elezioni provinciali.
Primo effetto di questa decisione, sara' il ricorso anticipato alle urne per il rinnovo del Consiglio comunale di Trento; infatti, quando verra' presentata la lista per le provinciali, Pacher dovra' dimettersi da primo cittadino del capoluogo, in quanto la legge prevede l'ineleggibilita' al Consiglio provinciale per chi riveste l'incarico di sindaco di un Comune sopra i 5mila abitanti.
Le elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale sono gia' annunciate per la primavera 2009; nel frattempo, a fare le veci di Pacher sara' il vicesindaco Alessandro Andreatta. Critico il presidente dei Verdi trentini Marco Boato, il quale ha dichiarato: ''Sono molto dispiaciuto, perche' Pacher ora si deve dimettere da sindaco. Non si trattano cosi' le istituzioni a uso e consumo dei partiti''. Critiche sono giunte anche dalle opposizioni per le dimissioni del sindaco di Trento.
Durante l'assemblea del partito, che ha dato il via libera definitivo al sindaco di Trento, Alberto Pacher, non sono mancate le polemiche sull'esclusione di Remo Andreolli. Tra gli interventi più duri, quello di Mauro Bondi che ha detto: "non è possibile che Pacher per mesi abbia dichiarato di non volersi candidare e all'ultimo minuto cambi idea come se niente fosse".
Tanti i nomi illustri tra i 34 che faranno parte della squadra Pd. Ci saranno 14 donne, tre assessori (Cogo, Dalmaso e Bressanini) con due capilista: lo stesso Pacher e Flavia Giuliani consigliere comunale di Cles.