Il personale assunto prenderà servizio andando ad affiancare le squadre operai già operanti sul territorio
Primiero (Trento) – Vista la recente disponibilità finanziaria affidata dalla Provincia Autonoma di Trento a questo Ente Parco per il ripristino dei danni subiti dalla rete sentieristica dell’area protetta in seguito alla tempesta Vaia del 29-30 ottobre 2018, l’Ente Parco intende procedere all’assunzione di 6 lavoratori da assumere con contratto di diritto privato del settore idraulico-forestale e idraulico-agrario.
La qualifica professionale prevista è la seguente: operaio a tempo determinato per 121 giornate lavorative con profilo Operaio Qualificato III livello, operai che si occuperanno prevalentemente del recupero della viabilità sulla rete sentieri del Parco. Le sedi di servizio potranno essere il Vanoi, Primiero, San Martino di Castrozza o Paneveggio, con relativi punti di raccolta. Le domande possono essere presentate all’Ente Parco entro il 20 maggio 2019. Clicca qui per consultare l’avviso completo e scaricare la documentazione
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In breve
Jeep Camp 2019 a Primiero, dopo il no del Parco anche il no della SAT. Nel corso dell’ultimo Comitato di Gestione, è stato ammesso all’ordine del giorno e discusso un documento a firma di Nicola Chiavarelli, rappresentante del comune di Primiero San Martino all’interno del Parco di Paneveggio – Pale di S. Martino, di Anna Facchini presidente della SAT e rappresentante del sodalizio all’interno dell’Ente Parco, di Ettore Sartori di Italia Nostra e rappresentante delle Associazioni Ambientaliste. La presidente della SAT Facchini ha sostenuto il documento richiamando le linee guida della SAT e del Consiglio Centrale, che già in passato avevano stigmatizzato una propria posizione sulle manifestazioni motoristiche in quota’. Il documento ha suscitato un ampio dibattito e riscosso altrettanto consenso, sia da parte del Presidente del Parco, Silvio Grisotto, che di altri membri, i quali sono a vario titolo intervenuti in modo significativo. “La dimensione della riflessione che vi chiediamo di sostenere nei confronti del JEEP CAMP 2019 – si legge nella nota diffusa dala SAT – non riguarda solo la verifica di rispetto dei confini territoriali e di sole competenze amministrativo geografiche, riguarda la tutela dei confini culturali di un’idea. E’ un evento che chiede una attenta valutazione non solo del suo impatto ambientale, ma anche “valoriale”, il cui effetto è dirompente in termini di perdita di identità e funzione degli ambiti montani. Pur riconoscendo la necessità economica e sociale della fruizione turistico- ricreativa e sportiva in ambiente naturale, riteniamo necessario mettere l’accento sul tema della distorsione culturale sottesa a questi eventi, ossia l’idea di una montagna usata come sfondo per una cultura urbana esclusivamente consumistica in aperto conflitto con quella alpina. Eventi che possono apparire economicamente remunerativi se valutati nel breve periodo – ha sostenuto Nicola Chiavarelli durante la lettura della domanda di attualità – ma che sono del tutto privi di prospettiva e sostenibilità ambientale, economica e sociale se valutati nel medio e lungo termine. Nel rifiutare la manifestazione, le Dolomiti Bellunesi e Val di Fassa hanno intuito l’evidente volano negativo alla propria immagine. Ora è la Comunità del Primiero ad essere chiamata ad operare una scelta di campo, tra la promozione dei valori identitari della montagna – quali silenzio, natura, equilibrio – e una cultura consumistica che riduce le Alpi a “fondale per attività” e le utilizza e le promuove alla stregua di un parco divertimenti”.