Papa Francesco @Pontifex_it Questa è la festa della nostra speranza, la celebrazione della certezza che niente e nessuno potranno mai separarci dall’amore di Dio. L’Arcivescovo di Trento e di Bolzano celebrano il pontificale di Pasqua.
NordEst – “Non lasciamoci rubare la Speranza, Cristo Risorto. Frequentiamo la sua vita. Liberiamoci dalla lettura tecnico-economica, a cui ci riduce il sistema.
Diciamo basta a una vita pensata come codice fiscale, come budget di spesa, come profilo virtuale. L’uomo e la donna sono bellezza, mistero, incanto”. Così l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi, nell’omelia del solenne pontificale di Pasqua in cattedrale.
Al centro della riflessione, la grande “notizia” della Risurrezione di Gesù, già annunciata nella lunga Veglia pasquale di ieri sera, durante la quale l’Arcivescovo ha conferito Battesimo, Prima Comunione e Cresima a due donne, Ilaria e Ionida. Tisi sottolinea che “il potere degli uomini, per quanto possa essere assoluto, conosce il limite della morte.
Può decidere – lo raccontano le cronache di questi giorni – la morte degli altri, ma non può nulla per sottrarre se stesso alla morte. Il Risorto, invece, esercita la sua signoria anche sulla morte”.
“L’atteggiamento verso la vita emerge nella sensibilità nei confronti di quelle persone che non arrivano da noi come ospiti disposti a spendere, ma che dipendono dalla nostra capacità di accogliere e di condividere”.
Lo ha detto nel Duomo di Bolzano il vescovo Ivo Muser nella Messa pasquale. “La notte di Pasqua è il grande invito ad aprirci a un Dio che agisce e che risuscita e che si dimostra più forte del buio, della morte e del sepolcro, ha aggiunto il vescovo. In questo contesto ha commentato che questa posizione si trova già nell’atteggiamento verso la natura.
Il vescovo Muser si è soffermato in particolar modo sulle questioni che riguardano il valore e la dignità della vita umana, quella dei nascituri, delle persone anziane, ammalate e disabili.