La variazione di bilancio in Consiglio, era accompagnata da due proposte di ordini del giorno. Il primo testo di Maurizio Fugatti ha rilanciato il tema dello sviluppo economico e turistico di passo Rolle, ma è stato respinto (9 sì, 16 no, 4 astenuti)
Trento – Si proponeva al governo provinciale di individuare al passo un’area da dedicare agli sport outdoor in zona diversa da quella degli impianti di sci, che a quanto pare non s’intende smantellare. Il presidente della Giunta provinciale, Ugo Rossi ha detto subito un no secco, perché non è questo il modo per maturare la scelta strategica rispetto al dibattuto sviluppo del Rolle. Sì invece a interventi di Trentino Sviluppo che incentivino in zone adatte del Trentino (e Rossi ha citato a titolo esemplificativo il Baldo) scelte e progetti di sviluppo più compatibili con l’ambiente.
Claudio Civettini ha definito non corretto il modo in cui il governo provinciale ha stoppato il noto progetto dell’imprenditore Delladio per l’area del Rolle. Ha poi criticato il modo in cui interessamenti di zone come Vallarsa, Tremalzo e Cei proprio a piani di sviluppo ecocompatibili, vengono bellamente ignorati.
Marino Simoni ha espresso rammarico perché l’imprenditore privato interessato a investire al Rolle non si è messo al tavolo per confrontarsi con il soggetto impegnato nel turismo invernale e impiantistico in Primiero e che dà lavoro a tante famiglie, rappresentando l’ineludibile peno dell’economia locale.
Donata Borgonovo Re ha riconosciuto al progetto di Delladio il pregio di aprire dal basso il dibattito su un modello diverso di sviluppo turistico della montagna trentina. Ha invece giudicato negativamente il testo di Fugatti, che vorrebbe far calare dall’alto e a freddo una soluzione che deve invece maturare in modo diverso.
Giacomo Bezzi ha “quotato” a favore del testo Fugatti, perché si deve evitare di mettere fuori gioco a priori la soluzione proposta dall’imprenditore Delladio.
No invece di Filippo Degasperi al testo Fugatti, perché propone di mescolare l’idea di Delladio con l’impiantistica esistente, un compromesso che non è coerente con l’intenzione dell’imprenditore privato. Il consigliere ha citato poi il Bondone come area che ha necessità assoluta di ripensare il proprio futuro affrancandosi dalla monocoltura dello sci da discesa.
Pietro De Godenz infine: l’impianto funiviario San Martino-passo Rolle va fatto e gli impianti di risalita sono ancora il vero motore dell’industria turistica invernale. Ciò non toglie che a passo Rolle si poteva affiancare un progetto diverso e complementare.
..e tutti si esprimono e sentenziano su un progetto che progetto non era, tant’è che nemmeno il promotore ha mai saputo descriverne i reali contenuti: quanti metri cubi, quanti posti letto, quanti posti ristorazione, che infrastrutture e servizi, che superfici commerciali, quanti occupati, quali ripristini, che tipo di funzionamento ed indirizzato a chi….