Il grado di pericolo è in aumento sia per le abbondanti nevicate previste ma anche per il previsto rialzo delle temperature
Alpi – Da venerdì 31 gennaio a domenica 2 febbraio sono previste diffuse ed intense nevicate su tutto l’arco alpino specie sui settori orientali dove le precipitazioni nevose si andranno a sommare alle nevicate recenti, ed a quelle ancora in atto, verificatesi fino a bassa quota, sovraccaricando il manto nevoso preesistente. Le neve fresca nasconderà i vecchi accumuli presenti in conche, avvallamenti e zone sottovento, che saranno difficilmente individuabili anche per effetto dell’attività eolica prevista che redistribuirà la neve appesantendo i vecchi accumuli e creandone di nuovi. Il grado di pericolo è in aumento per le abbondanti nevicate previste ma anche per il previsto rialzo delle temperature; tali condizioni favoriranno l’attività valanghiva spontanea su tutti i pendii ripidi con la probabilità che si verifichino molte valanghe di media grandezza e talvolta anche grandi valanghe.
In particolare sulle Alpi e Prealpi Carniche e Giulie il pericolo valanghe è salito a MOLTO FORTE 5.
Sulle Prealpi Venete, Dolomiti Settentrionali e Meridionali il pericolo è generalmente marcato con tendenza a FORTE 4 in considerazione dei forti quantitativi di neve previsti.
Da questa notte, sulle Alpi Breonie, Aurine-Pusteresi, Dolomiti Nord Orientali e Nord Occidentali, a seguito delle nevicate previste e della forte attività eolica associata, il pericolo valanghe salirà a FORTE 4 sulla maggior parte dei pendii ripidi da fondovalle fino in quota e in tutte le esposizioni.
Sulle Alpi Venoste e Passirie, Monti Sarentini, Ortles-Cevedale, Brenta-Adamello e Dolomiti Sud Occidentali il pericolo è FORTE 4, nelle restanti zone il pericolo è MARCATO 3. La tendenza è in aumento in relazione alle precipitazioni nevose in atto. Il pericolo è MARCATO 3 su tutto il restante arco alpino con tendenza in aumento.
In considerazione delle condizioni meteo previste per i prossimi giorni sull’arco alpino, sono da evitare le attività escursionistiche al di fuori delle piste battute e segnalate.
Il pericolo è MARCATO 3 anche su alcune zone dell’Appennino: Emiliano Centrale con tendenza “IN AUMENTO” per precipitazioni e rialzo termico e alle alte quote delle catene montuose del Gran Sasso, Terminillo e Appennino centro meridionale dove la neve degli ultimi giorni non è ancora ben consolidata con gli strati sottostanti o in presenza di accumuli irregolari dovuti al vento. Tendenza del pericolo stazionaria
Si ricorda, quindi, che per prevenire gli incidenti in montagna è opportuno tenersi costantemente aggiornati sulla situazione del manto nevoso.
Tenersi costantemente aggiornati consultando i bollettini di previsione neve e valanghe e l’evoluzione meteorologica dal sito www.meteomont.org.
E’ inoltre fondamentale equipaggiarsi con ARTVA, pala e sonda. In questo momento sono richieste un’ottima capacità di valutazione del pericolo su ogni singolo pendio, nonché una profonda conoscenza del territorio.