Le Associazioni provinciali di pesca sportiva, annualmente devono redigere un regolamento di pesca nell’ambito del quadro normativo provinciale
Primiero (Trento) – “Le varie limitazioni – spiega il presidente dei Pescatori primierotti, Mario Scalet (nella foto) – vengono introdotte per il raggiungimento di determinati obiettivi. Si presume che i governanti, dovrebbero agire in questa ottica. Quindi, dovrebbero stabilire delle norme coerenti mirate al contenimento della pandemia in atto da Covid-19.
Considerato che la pesca sportiva, in provincia di Trento, è gestita dalle Associazioni di pescatori locali e solo minimamente dalla F.I.P.S.A.S; Dato che non è praticata per Comune, ma per zone comprendenti vari Comuni (Sagron Mis, Primiero San Martino di Castrozza, Mezzano, Imer) e che i soci della stessa Associazione, risiedono in Comuni dove, attualmente la pratica della pesca, è molto limitata, sia dal regolamento sociale che dalle condizioni ambientali.
Ma soprattutto – continua Scalet – visto che la pesca è un’attività sportiva individuale, esercitata sia nei torrenti che nei laghi a debita distanza dagli altri pescatori (sicuramente oltre i 2 metri), quindi a rischio contagio nullo, si chiede perché è ammesso lo spostamento …con mezzi di trasporto pubblici e privati… solo nell’ambito del proprio Comune di residenza?
Se mi sposto in auto, da solo, in un altro Comune della mia zona, mi porto in prossimità della sponda e inizio a pescare, aumento le possibilità di contagiare qualcuno? Perché lo spostamento …per esempio la corsa o la bicicletta… è consentito anche in altri Comuni? Le probabilità di contagio derivanti da questa pratica sportiva, lungo le ciclabili della Valsugana, dell’Adige e del lago di Garda, sono sicuramente reali e, in ogni caso, maggiori dell’esercizio della pesca!
Perché, proseguendo nella lettura della nota di chiarimento del Dipartimento Protezione Civile, Foreste e Fauna, si ammettono …gli spostamenti (anche oltre il territorio del proprio Comune) da parte degli atleti, professionisti e non professionisti, per l’effettuazione delle sessioni di allenamento…?
Allora, se tutti i pescatori trentini e primierotti, si iscrivessero alla F.I.P.S.A.S, potrebbero spostarsi liberamente per tutto il Trentino. Non si comprende perché, con tale iscrizione, non possono più contagiare nessuno.
Perché – rimarca Scalet -, i possessori di seconde case, possono trasferirsi liberamente in Trentino? Il possesso di una casa, per i non residenti, equivale all’impossibilità di trasmettere il virus? Nella speranza – concludono i pescatori – che le risposte ai nostri quesiti siano coerenti e che, i futuri provvedimenti, siano mirati al reale contenimento del contagio da Covid-19″.
Domande lecite, intelligenti e pertinenti che, come tutta la storia Covid, rimarranno senza risposta. Perché non esiste più da un anno il buonsenso.