Si è concluso verso le 10 di venerdì mattina un complesso intervento per il recupero di una cordata di tre persone incrodate sul Piz de Sagron nel gruppo del Cimonega
NordEst – La cordata, composta da tre ragazzi della provincia di Venezia, era partita ieri con l’intenzione di scalare la via Ariano Zanin ma ha sbagliato il percorso e si è ritrovata sul campanile che si sviluppa a sinistra della via. A una quota di 2.150 m.s.l.m. l’appiglio a cui il primo di cordata si era aggrappato ha ceduto facendolo volare per alcuni metri.
Il sasso, inoltre, ha investito di striscio anche gli altri due compagni che lo seguivano. I tre ragazzi, che nell’incidente si sono procurati lievi ferite ed escoriazioni, hanno preferito chiamare i soccorsi verso le 18.25 di giovedì sera.
Dal Veneto è decollato l’elicottero del Suem perché gli elicotteri di Trentino Emergenza erano occupati in altri interventi. Purtroppo, a causa della scarsa visibilità causata da una fitta nebbia presente in quota, l’elicottero non è riuscito ad effettuare il recupero.
Il maltempo non ha permesso nemmeno di elitrasportare gli operatori del Soccorso Alpino e Speleologico in quota per tentare un intervento via terra.
Ai ragazzi, quindi, sono state fornite indicazioni via telefono per trascorrere la notte fuori e alle prime luci dell’alba, verso le 6.45, è decollato l’elicottero da Trento. Tuttavia, ancora a causa della nebbia, il recupero non è stato possibile.
Verso le 8.30, grazie ad un miglioramento delle condizioni meteo, l’elicottero ha trasportato al limite delle nebbie quattro operatori della Stazione Primiero che sono riusciti a raggiungere i tre ragazzi con circa 20 minuti di scalata.
I soccorritori, quindi, hanno messo in sicurezza i tre ragazzi e li hanno calati in un posto più sicuro e dove la visibilità consentisse il recupero in hovering con l’elicottero. Una volta a bordo, sono stati elitrasportati a passo Cereda e da lì sono andati all’ospedale di Feltre in autonomia.