Chieste norme contro la frammentazione dei cicli produttivi. Intanto giovedì in mattinata nuovo incidente sul lavoro in una segheria di Condino, 30enne elitrasportato a Trento. A Molveno, un giovane operaio avrebbe accusato un malore, cadendo poi dal ponteggio sul quale lavorava. Elitrasportato in gravi condizioni a Trento
Trento/Bolzano – Dopo la tragedia di Suviana, il tema della sicurezza sul lavoro è prioritario. È una tragedia continua e senza fine, e Loa dimostrazione che i lavoratori e le lavoratrici fanno bene a mobilitarsi. Non aspettiamo che sia la magistratura a intervenire, perché le cause sono negli stessi cicli produttivi, davanti agli occhi di tutti”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil del Trentino, Andrea Grosselli, in occasione del presidio organizzato assieme a Uil del Trentino in occasione dello sciopero nazionale indotto dai due sindacati confederali.
“Le dichiarazioni della ministra Marina Calderone dimostrano come il Governo stia sottovalutando quello che succede. Quanto accaduto a Suviana succede con le stesse modalità ovunque. Servono norme stringenti per impedire la frammentazione del ciclo produttivo. Le aziende devano assumersi l’obbligo di garanzia per i lavoratori”, ha aggiunto Grosselli. Sul punto è intervenuto anche il segretario generale della Uil, Walter Alotti, che ha evidenziato come il Governo abbia “stanziato 600 milioni per i trattoristi ma solo due milioni per le emergenze sul lavoro”. “C’è una questione contrattuale, con spesso lavoratori più anziani o meno esperti che ci rimettono la pelle. A questo si aggiunge un tema di pressione fiscale sul lavoro, ancora troppo alta sia per lavoratori attivi, sia per i pensionati”, ha concluso.
La mobilitazione a Bolzano
Con lo slogan “Adesso Basta” è stato indetto lo sciopero generale, proclamato da Cgil e Uil, di quattro ore in tutti i settori privati, otto in quello delle costruzioni e alle Acciaierie di Bolzano, come segno di solidarietà dopo l’incidente in Emilia Romagna. A Bolzano in mattinata è stato organizzato un presidio alla Rotonda dei caduti Cellsa, in zona industriale, tra via Volta e via Pacinotti. Una mobilitazione indetta a sostegno delle comuni rivendicazioni: zero morti sul lavoro, per una giusta riforma fiscale e per un nuovo modello sociale di fare impresa.
In occasione del presidio i segretari Cristina Masera (Cgil/Agb) e Mauro Baldessari (Uil/Sgk) hanno espresso grande rammarico per il destino dei lavoratori della centrale elettrica di Suviana, sull’Appenino. Anche in Alto Adige la situazione in ambito sicurezza è drammatica: cinque morti sul lavoro a febbraio 2024 e un indice di incidenza, basato sul numero degli occupati, del 19,1. Secondo i segretari, una iniziale risposta alle rivendicazioni sindacali è negli emendamenti illustrati di recente al ministero del lavoro, come ad esempio il ripristino della normativa sulla parità di trattamento economico e normativo complessivamente non inferiore a quello dell’impresa appaltante, per appalti e subappalti, in tutti i settori, anche del privato.
“Una misura sicuramente positiva anche in Alto Adige”, hanno affermato Masera e Baldessari. Lavoratrici e lavoratori hanno incrociato le braccia anche per chiedere una riforma fiscale giusta. Per i sindacati è necessario ridurre la tassazione sul lavoro dipendente e sulle pensioni, tassare le rendite e contrastare l’evasione. “Anche a livello locale la tassazione dovrebbe favorire il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori”, hanno ribadito i segretari.