Pressing dall’Europa sul Pd affinché appoggi un governo M5S che rassicurano: “Non deluderemo i cittadini”. Dal Pd: “Alleanza con M5S? Sarebbe fine del Pd”. Lega Nord: “No a pateracchi”. Cei: “Futuro governo sia al servizio della gente”
Roma (Adnkronos) – Alla vigilia della direzione dem, qualcosa si muove a Bruxelles per agevolare la strada di Luigi Di Maio verso palazzo Chigi. E soprattutto ostacolare un esecutivo a trazione Lega. A quanto apprende l’Adnkronos, domani verrà lanciato un appello in Europa finalizzato a raccogliere adesioni di parlamentari di diversi gruppi e nazionalità.
Ci starebbe lavorando, a quanto si apprende, il vicepresidente del Verdi, il francese Pascal Durand. Ma la ‘regia’ dell’iniziativa vedrebbe in prima linea anche Barbara Spinelli, nel gruppo Gue (Sinistra unitaria europea).
Quello dell’europarlamentare italiana è un volto molto noto in Europa: Barbara Spinelli é infatti la figlia di Altiero Spinelli, tra i padri fondatori dell’Unione europea. Potrebbero convergere e appoggiare l’iniziativa, stando ai rumors, non solo esponenti dei Verdi e di Gue, ma anche Socialisti e europarlamentari del gruppo Alde.
Obiettivo é riuscire a raccogliere un numero elevato di adesioni -anche alla luce del voto che ha visto eleggere il grillino Fabio Massimo Castaldo alla vicepresidenza del Parlamento Europeo- per fare pressione sul Pd e indurlo a riflettere sulla possibilità di un governo a guida M5S.
- Messner e i consigli alla politica nazionale – “Non spetta a me dare consigli al presidente Mattarella, ma sinceramente non vedo alternative a un governo guidato da Paolo Gentiloni con i 5 Stelle”. Lo dice Reinhold Messner, che in campagna elettorale aveva sostenuto la candidatura di Maria Elena Boschi a Bolzano. “Gentiloni – aggiunge il ‘Re degli Ottomila’ – è molto stimato all’estero e solo lui può garantire la stabilità, che Bruxelles e gli attuali sviluppi a livello internazionale richiedono, con gli Usa che si chiudono e la Cina che continua a crescere. Serve un’Italia in prima linea”. Secondo Messner, “il Pd ha commesso un errore fatale non puntando da subito su un Gentiloni bis, ma Renzi voleva fare tutto lui. Ora il Pd ovviamente è indebolito, ma alla fine dei conti sarà il kingmaker, ovvero l’unico elemento di stabilità nello scenario politico italiano”. Per l’ex eurodeputato verde, “la gran parte dei ministeri andrebbero al M5s, che potrà dimostrare di essere davvero in grado di governare e di cambiare il paese”.