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Primiero come Agordo, i più gravi incendi boschivi dal 1800 ad oggi

Guardando le immagini spaventose dell’incendio della zona di Agordo, ecco dagli archivi di Primiero, gli eventi calamitosi più gravi della storia locale

Nella fotografia scattata giovedì mattina 25 ottobre, invasione della Valle di Primiero del fumo proveniente dall’Agordino. Si noti come la concentrazione sia maggiore nella zona di Passo Cereda e come si assista ad una diluizione del fumo man mano che ci si sposta verso San Martino (da destra a sinistra della foto)

 

di Ervino Filippi Gilli

Primiero (Trento) – L’incendio boschivo è un evento calamitoso che per fortuna, complice anche l’elevata piovosità a cui di solito assistiamo nell’area nel periodo più critico (settembre – gennaio), colpisce poco la Comunità di Valle di Primiero.

Ciò non vuol dire che gli incendi siano una calamità per noi del tutto sconosciuta: analizzando le cronache d’epoca ho rinvenuti pochi incendi boschivi e, nel complesso, limitati a superfici abbastanza circoscritte.

L’incendio più esteso e che a prima vista potrebbe apparire anomalo, ovvero quello verificatosi a Morosna nel 1889, ha una superficie che si può ritenere credibile in quanto nella cronaca dell’epoca l’evento è ben descritto in più articoli di giornale tra cui quello tratto dal quotidiano Alto Adige che in parte si riporta: “Dalla passata notte il bosco di Morosna sul tenere del Comune di Imer è in fiamme per una estensione di 2 chilom. quadrati. E’ un pauroso spettacolo. Oltre 500 uomini sono occupati per circoscriverlo”.

Nella tabella che segue sono incluse, se rinvenute, le date degli eventi, le località e le superfici percorse. Nella stessa tabella sono anche inclusi gli incendi dal 1985 dotati di superficie superiore ai 5.000 m2.

Data evento

Località

Superficie (ettari)

16/12/1892

Crotti di Comedon (Canal San Bovo)

17/12/1892

Agnelezza (Canal San Bovo)

14/09/1893

Juribrutto (Tonadico)

5.50

17/11/1899

Morosna (Imer)

200.00

05/09/1903

Piazzochin (Mezzano)

0.45

17/04/1905

Pecolet (Imer)

0.72

01/11/1906

Pecolet (Imer)

15/09/1911

Costa del Cogn – Giasinozza (Transacqua)

1989

Tonadico

8.95

1989

Tonadico

1.98

1990

Transacqua

2.89

1991

Canal San Bovo

5.54

1992

Canal San Bovo

2.65

07/03/1992

Cortella (Canal San Bovo)

5.69

04/01/1992

Cortella – Totoga (Canal San Bovo)

27.40

1994

Canal San Bovo

59.80

1994

Canal San Bovo

9.04

1996

Canal San Bovo

10.52

1996

Mezzano

5.81

1999

Imer

2.05

Nel complesso la superficie percorsa da incendi di una certa rilevanza negli ultimi 130 anni assomma a 351.17 ettari, 200 dei quali bruciati in un solo evento; gran parte degli incendi boschivi (il 63%) si concentrano su superfici inferiori ai 5 ettari.

Analizzandone le cause si può notare come le azioni antropiche dolose in senso lato (bruciatura dei rifiuti, sigarette e dolo vero e proprio) rappresentino il 35% delle cause d’incendio mentre quelle colpose (Attività ricreative, cause involontarie, linee elettriche) coprano il 14% a cui si deve sommare un 17% di incendi legati alle attività agricole o forestali. A cause naturali possono essere fatti risalire circa un quinto dei fenomeni (17%) mentre per il restante 16% degli incendi la causa non è stata accertata.

Come si vede l’uomo è la principale causa diretta od indiretta di gran parte degli incendi boschivi; trovare poi una correlazione tra incedi e cambiamenti climatici in corso è difficile se non impossibile: è evidente però che prolungati periodi di siccità come quelli a cui assistiamo negli ultimi anni non possono che aggravare il pericolo di incendio (sia per dolo che per altre cause) e che serva da parte di tutti una maggiore attenzione.

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