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Primiero, ritrovato senza vita lo scalatore disperso: è il 50enne veneto Alberto Bressan

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Le prime ricerche erano iniziate nella nottata di giovedì, proseguite alle 5 del mattino di venerdì e poi in tarda mattinata con il supporto dell’elicottero. La vittima è Alberto Bressan, uno scalatore veneto di 51 anni

 

Primiero (Trento) – L’alpinista veneto 50enne, Alberto Bressan, le cui ricerche erano cominciate nella notte, è stato ritrovato senza vita intorno alle 9.30 di venerdì mattina su una cengia della parete della Pala del Rifugio (gruppo Pale di San Martino), a 500 metri circa da terra. L’allarme era stato lanciato verso la mezzanotte dal gestore del rifugio Treviso in Val Canali, che non lo ha visto rientrare.

L’uomo aveva lasciato detto di voler scalare in solitaria in free solo la via Castiglioni/Detassis alla Pala e lo Spigolo Sass d’Ortiga (gruppo Pale di San Martino). Fatale una caduta presunta di più di 100 metri lungo la via Castiglioni/Detassis.

Prime ricerche con i visori notturni

Le ricerche erano cominciate nella notte, con il coordinatore dell’Area operativa Trentino orientale del Soccorso Alpino e Speleologico che ha chiesto l’intervento dell’elicottero per effettuare un sorvolo sulla zona, con l’ausilio dei visori notturni in dotazione all’equipaggio. L’elicottero ha imbarcato a bordo un operatore della Stazione di Primiero ed è salito in quota ma la ricerca dall’alto non ha dato nessun esito.

Secondo tentativo alle 5 del mattino

Un secondo tentativo di sorvolo è stato fatto alle prime luci dell’alba ma ancora nessun esito. Dopo il ritrovamento dei Carabinieri della sua auto parcheggiata in Val Canali, due operatori della Stazione di Primiero sono saliti al rifugio Treviso per fare una ricognizione alla base della parete, mentre l’elicottero è decollato da Trento per effettuare un terzo sorvolo, imbarcando due operatori della Stazione di Primiero.

Il ritrovamento

Dopo pochi minuti di volo, l’equipaggio è riuscito ad individuare il corpo dell’alpinista su una cengia. Sul posto sono stati verricellati il Tecnico di Elisoccorso e un soccorritore ma per l’uomo non c’era nulla da fare. Dopo che il medico ne ha dichiarato il decesso e dopo il nullaosta delle autorità, la salma è stata recuperata a bordo dell’elicottero ed elitrasportata a Fiera di Primiero. E’ il secondo decesso in montagna in due giorni a Primiero. Solo giovedì era deceduto un escursionista nei pressi del rifugio Velo della Madonna, cadendo in un canalone.



In breve

Ѐ stato elitrasportato in gravi condizioni all’ospedale di Cavalese, un biker del 1966 di Città di Castello (PG) che ha perso il controllo della sua mountain bike ed è finito a sbattere contro degli alberi. Stava scendendo lungo la pista Rode Line del Fassa Bike Park sul Col Rodella (Canazei). L’incidente è avvenuto a una quota di circa 1.800 m.s.l.m. La chiamata di emergenza è arrivata intorno alle 12 di venerdì.


Tragico malore per una giovane ospite, soccorsa venerdì mattina in un hotel di Primiero. Venerdì alle 5 del mattino – durante il secondo intervento dell’elicottero in valle, per le ricerche dello scalatore disperso – l’equipe medica è intervenuta con i sanitari in un hotel di Primiero, per un grave malore che ha interessato una giovane ospite quarantenne, risultato purtroppo fatale.


Ricerca notturna in Val di Fumo per un mancato rientro: due escursioniste ritrovate illese. Si è concluso intorno alle 23 di giovedì un intervento per la ricerca di due escursioniste di Mezzocorona (TN) del 1972 e del 1948 disperse tra la Val di Breguzzo e la Val di Fumo. L’allarme è stato lanciato intorno alle 21.30 dal gestore del rifugio Val di Fumo, che le stava aspettando. Le due donne sarebbero dovute arrivare al rifugio, dopo essere partite dal rifugio Trivena in Val di Breguzzo. Il Coordinatore dell’Area operativa Trentino occidentale del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Capostazione della Valle del Chiese, ha chiesto l’intervento dell’elicottero che ha imbarcato a bordo a Breguzzo due operatori della Stazione per effettuare un sorvolo e provare a individuare le due escursioniste dall’alto grazie ai visori notturni. L’elicottero ha ripercorso il sentiero che dal rifugio Trivena arriva al passo San Valentino ed ha proseguito verso il rifugio Val di Fumo. Intorno alle 22.30 le due donne sono state individuate circa 200 metri a valle del Passo San Valentino, lungo il sentiero sul versante della Val di Fumo, in una zona dove i telefoni non hanno campo. Sono state recuperate illese ma sfinite e trasferite a Breguzzo.
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