Nel giorno in cui i sindaci dell’Alto Primiero presentano in Provincia le firme richieste per il progetto di fusione, a Fiera di Primiero viene presentata da Filippi opposizione alla delibera del Consiglio comunale
Primiero (Trento) – Erwin Filippi Gilli (nella foto), ex assessore del Comune Fiera di Primiero, ha presentato lunedì pomeriggio opposizione formale alla delibera del Consiglio comunale di Fiera di Primiero con cui si approva la richiesta alla Giunta Regionale per l’avvio della procedura di fusione dei comuni. Si contesta in particolare la violazione dell’articolo 9 dello statuto comunale.
E’ lo stesso ex assessore primierotto a spiegarne le motivazioni. “Ho presentato ricorso – precisa Filippi – in quanto come cittadino ritengo che un Comune sia il primo soggetto che deve rispettare le regole che si è dato. Sono convinto che una delibera del Consiglio Comunale non possa violare l’articolo dello statuto del Comune che vieta nei sei mesi prima della scadenza del mandato elettorale la possibilità di indizione di un referendum.
Questo vincolo è scritto nero su bianco negli statuti dei Comuni di Fiera e Transacqua che sono simili: chiaramente il ricorso non è presentabile a Transacqua in quanto l’Amministrazione di quel Comune non è in scadenza elettorale come quella di Fiera. Sono convinto – continua Filippi – che il fatto di far indire il referendum da altri (la Regione) sia solo una scappatoia formale, ma la sostanza è che si chiede di procedere con passaggi istituzionali che porteranno ad un referendum e pertanto si va a violare lo Statuto.
Contrario a questa fusione
Questa posizione – aggiunge ancora – prescinde dalla mia contrarietà al progetto di fusione espressa con le dimissioni dal Consiglio Comunale. Non ho mai nascosto di essere contrario al Comune unico formato dai soli comuni di Fiera, Siror, Tonadico e Transacqua (ipotesi bocciata dalla maggioranza dai cittadini di Fiera nel sondaggio dell’estate 2014): anche se a malincuore e con grandissima fatica, ritengo che se Comune unico deve essere, lo deve essere da Pontet al Passo Valles, ovvero deve essere il COMUNE DI PRIMIERO che comprenda anche Canale e Sagron Mis se lo riterranno opportuno”.
Ma l’ex assessore non si ferma e annuncia anche l’intenzione di “percorrere tutte le vie legali che mi sono concesse: pertanto nei tempi e modi previsti nella delibera oggetto della richiesta di annullamento, procederò con i ricorsi alla Giunta Provinciale e, nel caso, al TAR”.
No comment dal Sindaco di Fiera
Nessun commento per ora sulla vicenda da parte del sindaco di Fiera di Primiero, raggiunto dalla nostra redazione proprio durante la consegna delle firme per il referendum a Trento, con gli altri rappresentanti dei Comuni. “Mi riservo di verificare la documentazione”, ha confermato il sindaco Daniele Depaoli.
Gli statuti comunali
Statuto del Comune di Fiera di Primiero
Il passaggio contestato dello Statuto comunale: “Art. 9. Esclusioni 1. Il referendum non può essere indetto nei sei mesi precedenti la scadenza del mandato amministrativo, né può svolgersi in concomitanza con altre operazioni di voto”.
Attendendo il parere ufficiale della Giunta Provinciale in merito all’opposizione presentata dall’ex-assessore di Fiera Filippi-Gilli, vorrei semplicemente far notare che in ogni caso lo statuto comunale, a differenza di quelli degli enti regionali, è subordinato nella gerarchia delle fonti del diritto alle leggi ordinarie e, nel caso delle regioni a statuto speciale, subordinato alle leggi regionali. Ora, può darsi che all’ex-assessore sia sfuggito che questa finestra referendaria è stata ordinata da apposita legge regionale (11/2014) il 9 dicembre scorso pertanto ritengo che questa opposizione formale sia solo uno strumento per fare rumore e scaldare gli animi di chi dissente dal processo di fusione che i Consigli Comunali di Fiera, Tonadico, Transcqua e Siror hanno deliberato lo scorso 2 marzo.
Al di là di questo fatto però devo tristemente constatare la pochezza di argomentazioni e la deludente strategia di opposizione messa in piedi da chi non si rispecchia nel progetto di fusione che, anziché motivare dati alla mano la propria contrarietà, preferisce opporsi in ogni modo all’indizione del referendum popolare e dunque negare la possibilità di espressione alla nostra cittadinanza.
Di certo il Dottor Filippi ha coraggio ed è coerente, ed ha ragione da vendere a dire che questa è una fusione incompleta che dividerà ancora di più la valle e non porterà vantaggi neanche a San Martino di Castrozza.
Grande Erwin, dopo il distributore di San Martino confermi la tua buona stella con questa opposizione alla delibera per la fusione del comune di Fiera di Primiero…