DITE LA VOSTRA/Nei giorni che seguono gli “Stati generali del turismo” si apre il confronto a Primiero. Pochi operatori presenti all’evento e ancora troppi dubbi sulla stagione che sta per arrivare: viabilità a rischio, prezzi in ribasso – nonostante la qualità offerta – e molte nubi sui progetti
Primiero (Trento) – Al turismo trentino e del Primiero manca un progetto di sviluppo condiviso e a lungo termine. A dirlo, all’auditorium di Fiera di Primiero, la presidente dell’Azienda per il Turismo San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi Paola Toffol, che per affrontare l’argomento ha scelto insieme alla Cooperazione Trentina e alla Comunità di Valle di convocare gli Stati Generali del Turismo.
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Una convention indetta per parlare di Primiero e Trentino guardando oltre l’orizzonte strettamente territoriale, con relatori dell’intero arco alpino e uno sguardo all’internazionalizzazione: “Non ha più senso, oggi, parlare di destagionalizzazione: in tutta la provincia fatichiamo a riempire le strutture anche in alta stagione – ha spiegato Paola Toffol – Oggi dobbiamo riuscire ad attrarre anche turisti extra-europei. La regia dell’operazione deve essere di Trentino Marketing, che ha tutti gli strumenti per esplorare nuovi mercati. Auspichiamo che ciò avvenga prima possibile: ci servono una strategia a medio-lungo termine e progetti immediati per i nostri giovani. Siamo già in ritardo”.
“Occorre sogno e visione, attorno alle quali chiediamo a tutti di mettersi in gioco”, ha affermato Diego Schelfi, presidente della Cooperazione Trentina. “Ognuno per la propria parte, dobbiamo rafforzare i territori. Ma serve condivisione da parte dell’intera comunità. Lavoriamo per l’unità, che non vuol dire rendere tutto omogeneo, perché anche le diversità sono ricchezza. La cooperazione è uno strumento innovativo e moderno per lo sviluppo, cogliamolo come opportunità. Il nostro obiettivo è quello di partecipare, in ogni singolo territorio del Trentino, a formare sotto aspetti diversi e originali, imprese sociali di comunità”.
La proposta di Paolo Manfrini, amministratore di Trentino Marketing, è quella di coordinarsi maggiormente sul web, da dove i turisti ormai scelgono le proprie mete: “Si è parlato spesso di fusione delle Apt: non è questo che ci serve oggi – ha detto – devono invece lavorare insieme, costruire insieme progetti per macro-aree unendo le funzioni. Immagino una serie di team dedicati al web marketing che creino prodotti turistici vendibili on-line”.
Il turismo viaggia in rete
Oggi, proprio grazie al web, raggiungere il mercato globale è più facile, secondo Mariangela Franch, docente di Marketing del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento. Il problema è quello di darsi un’identità: “Il prodotto sci è arrivato allo stato di maturità, dobbiamo fare delle scelte per evitare che i nostri prodotti-vacanza finiscano per essere svenduti on-line. Il 20% dei turisti oggi cerca il green e la sicurezza, per la propria vacanza. Ed è disposto a spendere di più se in cambio ha la garanzia di salubrità e serenità”. D’accordo Sergio Remi, ricercatore al Consorzio A.A.S.TER di Milano: “Essere globali non significa porre fine allo sviluppo locale. Il Trentino ha i propri punti di forza nelle esperienze, prima che nei posti letto: prodotti sani, edilizia sostenibile, manutenzione, ecologia. Questo va comunicato anche su web”.
Il meeting è stato anche l’occasione per fare il punto sul mercato turistico in Trentino: un mercato dove comunque, a quanto pare, i turisti cercano la qualità. Secondo una ricerca realizzata dall’Apt, da Cassa Centrale Banca e dalla Cassa Rurale Valli di Primiero e Vanoi con Scouting spa, è in crescita soprattutto l’offerta sugli alberghi 3 e 4 stelle: aziende il cui fatturato si muove in media tra i 500mila e il milione e 700mila euro. In particolare emerge un calo delle presenze italiane, che sono passate dal 65,2% al 62,3% tra il 2010 e il 2012, compensato da un aumento dei turisti stranieri, che nel 2012 hanno raggiunto quota 37,7%.
Necessaria una coesione territoriale
L’offerta turistica, ha aggiunto Manfrini, potrebbe essere creata da club di mercato specifici, che sappiano creare prodotti, anche di nicchia, per intercettare il maggior numero di richieste. “Ad esempio, si potrebbe creare un club dedicato al green e alla sostenibilità ambientale – ha detto – e l’Apt San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi potrebbe essere capofila, mettendo in campo l’esperienza del proprio territorio in questo settore”. Il primo club, ha concluso, dovrebbe partire nel 2015 ed essere dedicato alla Germania.
Il turismo come gioco di squadra anche per Schelfi, che vede uno sviluppo turistico supportato da tutti i settori economici, a partire dall’agricoltura.
Rossi: “Avanti sulla funicolare”
Di spirito di collaborazione ha parlato anche da Ugo Rossi, presidente della Provincia autonoma di Trento. “La Provincia – ha detto – è pronta a fare la sua parte, ma il territorio deve crederci fino in fondo e accettare una sfida che richiede partecipazione e fiducia da parte di tutti gli attori locali”. Parole riferite anche alla questione della funicolare San Martino-Passo Rolle, per la quale Rossi ha anticipato un impegno di circa 38 milioni di euro, da aggiungere all’investimento che dovrà provenire dal territorio per le opere accessorie. In rappresentanza della Provincia sono intervenuti anche l’assessore provinciale alla cultura, cooperazione, sport e protezione civile Tiziano Mellarini che ha ricordato come sia arrivato il tempo delle decisioni e dei fatti.
I dubbi di Dallapiccola
Proprio l’assessore provinciale all’agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca Michele Dallapiccola nelle interviste ai cronisti prima del suo intervento, ha ribadito i suoi dubbi sul progetto del ‘trenino’. “Pur rispettando la volontà del territorio – ha ribadito a titolo personale – il progetto funicolare ha delle positività ma anche delle criticità da affrontare”, evidenziando ancora una volta l’alternativa della telecabina per collegare San Martino di Castrozza con passo Rolle, puntando però a sanare anche i debiti esistenti delle società e scommettendo su una reale messa in rete dell’area sciabile.