Eppure abitiamo in una comunità di 10.000 abitanti, e le decisioni che riguardano il nostro territorio non sono state prese da un governo chiuso in un lontano palazzo del potere, ma da amministratori che vivono con noi nella nostra valle e ai quali abbiamo affidato l’incarico di gestire al meglio la cosa pubblica.
E’ difficile immaginare una rappresentatività più diretta di quella che ci lega alla politica ma nonostante ciò stanno crescendo il numero e la voce di quanti sentono il bisogno di dissociarsi con forza da scelte territoriali quantomeno discutibili. E nel caso di Viale Piave la protesta non si limita a gridare contro l’aspetto visivo di quello che la stampa trentina ha ripetutamente definito “ecomostro”, ma ne considera anche la ricaduta sull’economia turistica della valle; segno che la coscienza ambientale sta cambiando più rapidamente negli amministrati che negli amministratori e che la politica deve dotarsi di strumenti efficienti ed efficaci per recuperare questo gap e per riappropriarsi del ruolo che le compete in ambito di programmazione e razionalizzazione nell’impiego delle risorse territoriali.
E’ noto che la Comunità di Valle si sta dotando del Piano Territoriale con il quale dovranno essere definite le strategie di sviluppo locale e di gestione del paesaggio, nel contesto delle nuove competenze urbanistiche attribuite dalla riforma istituzionale: affinché la redazione di questo documento sia una reale opportunità di sviluppo è indispensabile il confronto tra istituzioni e cittadini. Dobbiamo arrivare alla definizione di linee guida che non rimangano “buone intenzioni” e dobbiamo individuare criteri di programmazione che consentano nel concreto di mediare con saggezza le esigenze legittime dei soggetti privati e pubblici portatori di interessi economici/territoriali; il tutto nel rispetto del potenziale ambientale di cui la valle dispone e con l’impegno di risparmiare a tutti noi di dover leggere, in futuro, di nuovi ecomostri primierotti.
Il Gruppo Consiliare Via Nova aderisce pertanto alla manifestazione del 23 settembre non tanto come forma di protesta verso ciò che ormai è avvenuto, ma come occasione per richiamare l’attenzione dell’ amministrazione pubblica sulla necessità inderogabile di dialogo e coinvolgimento continuo di tutti gli attori sulle future scelte di programmazione urbanistico/territoriale. Facciamo appello a quanti condividono questa impostazione per dare un segnale forte: impegniamoci oggi, o dovremo indignarci domani".
Gruppo Consiliare Via Nova
- Altri approfondimenti sulla manifestazione (il nuovo intervento di Flavio Taufer)