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Primiero, si studia il ritorno di prati e pascoli perduti grazie a InnoForESt

Si tratta del progetto europeo InnoForESt, finanziato nell’ambito del programma Horizon2020, nel quale è coinvolto il Servizio provinciale Foreste e Fauna, in collaborazione con l’Università degli Studi di Trento, fin dal 2017

Trento – InnoForESt, che mira a individuare, quantificare e valorizzare il reddito derivante dai servizi ecosistemici forestali non ancora riconosciuti dai mercati tradizionali, ha visto la partecipazione di 9 paesi europei impegnati su 6 aree di studio diverse, nelle quali individuare strategie innovative attraverso un percorso partecipativo dal basso.

Il progetto europeo InnoForESt (novembre 2017 – dicembre 2020) ha coinvolto 16 diversi partner provenienti da 9 paesi europei (Germania, Finlandia, Italia, Slovacchia, Paesi Bassi, Svezia, Belgio, Austria, Repubblica Ceca) impegnati su 6 diversi Work Package in 6 diverse aree studio.

Ogni area, detta Innovation Region, è stata diretta responsabile dello sviluppo di nuove strategie innovative per garantire e valorizzare la fornitura di servizi ecosistemici forestali, attraverso la promozione di un processo partecipativo dal basso che garantisse il coinvolgimento degli attori locali legati al settore forestale.

Il Primiero è stato scelto come area di studio in Italia e il Servizio Foreste e Fauna ha colto l’occasione per promuovere il sistema di gestione integrato di foreste-pascoli, attuato negli ultimi anni all’interno della Provincia, presentandolo come valida strategia innovativa per favorire la multifunzionalità forestale e per rilanciare lo sviluppo delle comunità montane.

Alla luce del graduale abbandono dei prati e pascoli di media altitudine, come conseguenza dei cambiamenti demografici e sociali, è divenuto necessario individuare nuove meccanismi per assicurare l’equilibrio tra aree aperte e aree boscate e conservare così il tradizionale paesaggio rurale trentino e la sua potenzialità.

Il Fondo del Paesaggio (2016-2018) ha permesso, dopo un primo progetto dimostrativo realizzato in Primiero (2014), di finanziare i primi interventi di ripristino di pascoli e prati storicamente presenti e perduti come conseguenza della riforestazione naturale. Questo può consentire di incentivare lo sviluppo rurale e nel contempo il turismo locale, che si avvantaggia della presenza di un paesaggio più aperto e bilanciato.

Partendo da questo contesto, il Servizio Foreste e fauna, con il contributo scientifico dell’Università di Trento, ha promosso un processo partecipativo nell’area del Primiero, individuando come tema di partenza la gestione silvopastorale attiva e il ripristino del tradizionale paesaggio alpino.

Dopo uno studio approfondito della storia e del contesto di sviluppo dell’innovazione e dopo un’attenta analisi degli stakeholder, considerandone ruolo, competenze, capacità comunicative, è stato possibile individuare e coinvolgere i seguenti attori: proprietari forestali pubblici (comuni e demanio), privati, albergatori, Apt, Parco Paneveggio, SAT e accompagnatori di media montagna, insegnanti di scuole locali, ditte boschive e segherie, forestali liberi professionisti, associazione cacciatori, associazione allevatori e caseificio sociale Primiero.

In totale nel corso del 2019 vi sono stati 4 incontri suddivisi in 3 workshop, che hanno coinvolto complessivamente 25 stakeholder grazie a un processo partecipativo dal basso e, a completamento del percorso, un evento finale alcune settimane fa. La partecipazione al progetto ha poi offerto l’opportunità di  presentare e valorizzare la peculiarità dell’approccio gestionale trentino delle aree silvo-pastorali in sede europea, mettendo in luce la necessità di politiche europee che siano in grado di rispettare le peculiarità e disomogeneità di ogni paese.

È cruciale infatti che venga garantito un sostegno non solo alla riforestazione e agli interventi di conservazione, ma anche agli interventi di ripristino paesaggistico che favoriscono l’integrazione della gestione forestale allo sviluppo rurale e agricolo delle aree montane, sempre nel rispetto del principio di sostenibilità ambientale.

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