Artigiano di lunga data, vigile del fuoco impegnato nel volontariato, ma anche in molte iniziative locali, Primo Zortea lascia un segno indelebile nella sua terra
Prade (Trento) – Se ne è andato in silenzio Primo Zortea, curato dall’amore dei suoi cari. Ha lasciato le sue passioni e la sua gente in poco tempo, lui che era stato il protagonista di un documentario dedicato ad un mestiere ormai scomparso: “El restelèr”, l’arte della costruzione di rastrelli in legno, un tempo molto diffusi in montagna. Lui che girava il Trentino e non solo, raccontando la nostra storia e l’importanza di un’attività ormai sconosciuta a molti giovani.
Nel 2001 era uscito un documentario che raccontava la sua storia, ma più di tutto spiegava le varie procedure che portano alla creazione del pezzo unico, fatto con l’amore di chi lavora con passione, cegliendo il legname migliore. Il rastrello in legno era parte del corredo di ogni famiglia in Vanoi, prima che il tempo condannasse all’oblio tutte le pratiche legate all’agricoltura montana e all’economia di sussistenza, prima che il bosco si riprendesse tutti i prati.
Il rastrello era marchiato con un simbolo a segnarne la proprietà, rendeva ricchi di fieno del quale non si poteva lasciar indietro nulla, perché per l’allevamento dei bovini in montagna ogni filo d’erba era essenziale. La famiglia di Primo non era l’unica a realizzare rastrelli, ma certamente essendo composta da una numerosa generazione di “restelèri”, era la più nota della valle.
Primo aveva, da bambino, un suo compito nel laboratorio del padre, realizzare i denti del pettine, in quel mondo ognuno aveva un suo impegno, che acquisiva una dimensione diversa, come se perpetrarlo fosse una missione.
Riposa in pace Caro Primo, Ci mancherai!
La terra ti sia lieve…