“Stiamo continuando le indagini con coordinamento della Dna”
Trento – Giovedì pomeriggio, presso l’aula del V piano di Palazzo San Macuto, la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, ha ascoltato la relazione di Sandro Raimondi, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Trento, dopo il caso Perfido.
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“Quello che appare in tutta la sua evidenza è l’insediamento imprenditoriale. Noi abbiamo spesso un’immagine legata al passato di quella che può essere la figura giornalistica dell’appartenente a un’associazione di criminalità organizzata di stampo mafioso. Oggi non è così. Oggi le persone sono imprenditori, prestati anche a collegamenti istituzionali”. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Trento Sandro Raimondi, chiamato a parlare delle indagini sulle infiltrazioni della criminalità organizzata in Trentino in occasione dell’audizione presso la Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali.
“Questo aspetto – ha aggiunto Raimondi – ormai è circoscritto. Altri insediamenti di natura ‘ndranghetistica legati ad un settore commerciale non ne abbiamo avuti. Ovviamente stiamo continuando le nostre indagini, anche con altre procure distrettuali, con il coordinamento della Direzione nazionale antimafia. Sono indagini che sono nate da poco, vedremo gli ulteriori sviluppi. Non abbiamo ulteriori elementi per poter fare relazioni sicure su questo. Magari l’anno prossimo sì, come mi auguro”.
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