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Profughi, venticinque nuovi arrivi in Trentino

Famiglie con bambini e donne sole accolte alla “Fersina”

Trento – Donne sole e famiglie con bambini. In venticinque sono arrivati a Trento alle 5.30 di stamane direttamente da Reggio Calabria, dopo lo sbarco di ieri; alle spalle, la traversata del Mediterraneo su una “carretta del mare”. Nei loro volti c’è ancora la sofferenza di un viaggio affrontato in condizioni critiche: tre donne sono in gravidanza e una, in particolare, è vicina al parto. Un’altra è rimasta ustionata da una fuoriuscita di carburante sul barcone. Ora tutti i venticinque profughi si trovano nelle casette prefabbricate (pronta accoglienza) adiacenti alla struttura principale della Residenza Fersina. Già domani sarà possibile trovare loro alloggio al Campo della Protezione Civile di Marco di Rovereto (prima accoglienza per donne sole e famiglie). Il successivo passo sarà una sistemazione in piccoli gruppi sul territorio provinciale (seconda accoglienza), in attesa del responso della Commissione dello Stato che dovrà vagliare la loro domanda d’asilo.

Entrando in dettaglio, il gruppo di richiedenti protezione internazionale arrivato stamane a Trento è composto da tre nuclei familiari (otto persone in totale) e diciassette donne sole (età media vent’anni; tre di loro aspettano un bimbo). La nazionalità prevalente è quella nigeriana, mentre una piccola quota è composta da ivoriani. Con il loro spostamento in programma a Marco di Rovereto, il Campo della Protezione Civile ospiterà quindi da domani nel complesso sessantaquattro persone: cinque mamme con bambini, cinque coppie, trenta donne sole, una famiglia di quattro persone e dieci uomini soli.
“Ad oggi – afferma l’assessore Luca Zeni – sono accolte in Trentino 1.085 persone, cifra al di sotto del tetto stabilito a quota 1.172. Attualmente quindi le cifre sono entro i limiti previsti e la macchina organizzativa dell’accoglienza lavora efficacemente rispondendo prontamente ai nuovi inserimenti. Siamo tuttavia consapevoli di un aumento degli arrivi. Il mantenimento del positivo modello di distribuzione dei profughi in piccoli gruppi sul territorio provinciale, che favorisce una positiva inclusione, richiede quindi un ulteriore sforzo nell’individuare nuovi alloggi nei comuni trentini.”
“Ai venticinque migranti arrivati oggi alla ‘Fersina’ – aggiunge l’assessore Zeni – giunti molto provati dal viaggio in mare e dall’immediato spostamento a Trento, sono stati subito offerti sistemazione e ristoro grazie all’impegno della rete dell’accoglienza. I bambini hanno potuto pranzare, finalmente in serenità, con le loro famiglie. Ora per i profughi comincia il percorso di richiesta di protezione internazionale. Nel frattempo, per tradurre l’accoglienza in positiva convivenza, gli operatori che li seguono giorno dopo giorno si occuperanno di trasmettere loro le regole della nostra comunità, le nostre consuetudini e, naturalmente, i nostri valori fondamentali, valorizzando il tempo libero dei migranti attraverso percorsi di formazione, apprendimento della lingua e, non ultimo, promozione del volontariato. È questo il valore aggiunto del progetto trentino di accoglienza: non una mera risposta ai bisogni primari, ma l’entrata in comunità nel riconoscimento dei diritti e, naturalmente, dei doveri anche attraverso il diretto coinvolgimento dei profughi nei servizi e nelle mansioni che la quotidianità di ogni comunità richiede di svolgere.”

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