In questi giorni, i Consiglieri Maurizio Fugatti (Lega), Giacomo Bezzi (Forza Italia) e Claudio Cia (Agire) chiedono nuovamente un intervento del Governatore Ugo Rossi per chiarire la situazione
Trento – “Mentre Passo Rolle attende ormai da tempo una risposta dalla Provincia – scrivono i Consiglieri provinciali – e la realizzazione di opere per lo sviluppo turistico ed economico della zona (contenute anche nel Protocollo siglato nel 2015), l’azienda La Sportiva fa un passo indietro rinunciando all’idea lanciata negli scorsi mesi e nella maggioranza è scoppiato un acceso dibattito per le diverse visioni e scelte. Scelte il cui ritardo ricade però negativamente sulle attività e sui cittadini, lasciando soltanto rabbia, incertezza e un futuro opaco.
Il declassamento poi della stazione sciistica di Passo Rolle – come già descritto nell’interrogazione nr. 5010/XV presentata dal Gruppo consiliare della Lega Nord Trentino – lascia spazio a numerosi dubbi e domande collegate sia ai possibili finanziamenti che gli impiantisti potrebbero richiedere alla Provincia sia alla realizzazione del collegamento funiviario San Martino di Castrozza-Passo Rolle che potrebbe essere messa definitivamente all’angolo.
Sebbene più volte la richiesta portata all’attenzione dell’amministrazione provinciale sia stata quella di rispettare i contenuti del Protocollo sottoscritto nel 2015, attualmente ci si trova di fronte (non senza imbarazzo) non soltanto ad un immobilismo ma anche alla poca chiarezza circa il progetto definitivo di sviluppo di Passo Rolle.
Oggettivamente nel corso degli anni – continua la nota – si sono presentate diverse opportunità per rilanciare finalmente il Primiero ma la Provincia non ha mai dimostrato il necessario coraggio e soprattutto la volontà.
Riteniamo quindi doveroso che il Presidente della Provincia autonoma di Trento, durante il prossimo Consiglio provinciale che si svolgerà nelle giornate 7-8-9 novembre, riferisca all’Aula la decisione definitiva presa per lo sviluppo di Passo Rolle a norma dell’art.140 del Regolamento interno del Consiglio provinciale, facendo quindi finalmente chiarezza sulla situazione.
Non è possibile continuare in questo modo – concludono i Consiglieri provinciali di minoranza – il Primiero attende risposte certe e noi con loro. Nel caso in cui invece non si decidesse di soddisfare tale nostra richiesta, chiederemo la convocazione di un Consiglio straordinario”.