Con queste parole il Presidente Zaia, commenta i dati della ricerca promossa dalle associazioni di consumatori veronesi
Venezia – “E’ la conferma, senza ombra di dubbio, che si è arrivati ad un punto di non ritorno: i cittadini sono costretti ad indebitarsi per pagarsi le tasse e le cure mediche. Si tratta di una situazione dettata da una pressione fiscale che raggiunge il 43% per le persone fisiche ed il 65% per le aziende e che ha come primo effetto quello di surgelare i consumi, bloccare la ripresa, uccidere il Pil”.
Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta i dati della ricerca “Facciamo i conti” promossa dalle associazioni di consumatori veronesi.
“E, mentre, in Veneto c’è chi è costretto a fare debiti per pagarsi spese fondamentali come quelle mediche – spiega Zaia – a Roma il Governo non pensa minimamente ad abbassare le imposte ma preferisce saldare i buchi fatti negli anni dagli spreconi, contribuendo a far crescere a livelli di record il debito pubblico, che ha raggiunto a maggio i 2.218,2 miliardi crescendo del 3,9% dall’inizio dell’anno”.
“L’eccesiva imposizione fiscale – continua il Governatore – toglie la possibilità agli imprenditori di investire e ai giovani di costruirsi un futuro. Tutto ciò pesa sulle possibilità di rilancio e di crescita dell’economia. Trovo inammissibile continuare ad affossare i territori più produttivi di una regione, come il Veneto, la terza economia nazionale”.
“Questa ricerca – conclude il Presidente – dimostra che siamo ad un punto di non ritorno: l’abbassamento delle tasse è una priorità assoluta per cittadini, imprese e lavoratori”.