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Trento, ‘Life Ursus’ in Consiglio provinciale: nessuna intesa su un testo risolutivo, minoranze non partecipano al voto

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L’accordo su un testo risolutivo sembrava vicino. La trattativa tra maggioranza e opposizione è proseguita giovedì mattina durante una lunga sospensione dei lavori che si è conclusa però con un nulla di fatto 


 

Trento – Al rientro in aula i consiglieri Leonardi e Ossanna hanno ritirato le loro proposte di risoluzione: si è passati dunque alla trattazione del testo di Claudio Cia, emendato dalla maggioranza. Le forze di minoranza non hanno partecipato al voto; la risoluzione è stata approvata. A questo link il video della seduta

Il confronto in aula

E’ andata avanti per tutta la mattinata di mercoledì la discussione sulle risoluzioni collegate alla comunicazione sulla gestione degli orsi fatta martedì mattina dal presidente della Giunta Maurizio Fugatti. Bocciate due risoluzioni a prima firma di Michele Dallapiccola (Casa Autonomia). Nel pomeriggio, in Consiglio provinciale è proseguita la discussione delle risoluzioni sull’orso, a partire dal documento di Michele Dallapiccola (Casa Autonomia) sull’utilizzo dei radiocollari (respinta). Stessa sorte per la risoluzione dello stesso Dallapiccola che impegnava ad attivare un piano di comunicazione per il grande pubblico e le scuole, mentre è stato accolto in forma emendata il documento del consigliere di Casa Autonomia sul finanziamento delle difese dai predatori anche per gli apicoltori hobbisti.

Ancora, l’aula ha respinto il documento di Dallapiccola per riattivare il rapporto grandi carnivori in almeno tre appuntamenti annuali sul territorio trentino abitato dall’orso e la proposta di attivare il monitoraggio intensivo degli orsi con cadenza annuale anziché biennale.

Dopo l’accoglimento della risoluzione del consigliere Zeni che impegna a dare piena attuazione ai contenuti di una mozione sul tema già approvata dall’aula nel 2021, su richiesta dell’assessora Giulia Zanotelli, i lavori sono stati sospesi per una riunione di maggioranza. Al rientro in aula il vicepresidente Mario Tonina ha rappresentato la disponibilità della maggioranza a riscrivere un testo di risoluzione sul quale convergere in maniera unitaria. Ha quindi chiesto di aggiornare i lavori a giovedì mattina per permettere l’elaborazione di un documento da condividere in apertura di seduta.

Il dibattito

Michele Dallapiccola (Casa Autonomia). Mantenere il servizio si custodia e informazione (bocciata). La risoluzione di Dallapiccola, respinta con 19 no ee 10 sì, ( il consigliere di Casa autonomia non ha accettato l’emendamento proposto dall’assessora Zanotelli) che voleva impegnare la Giunta a mantenere attivo un servizio di custodia e informazione nelle valli maggiormente abitate dall’orso gestito da personale specializzato. Ugo Rossi, in inizio di seduta, rivolgendosi all’assessora Zanotelli, ha affermato che serve la piena consapevolezza che le iniziative devono passare dalla Provincia perché le decisioni le dobbiamo prendere noi. Invece, si continua a invocare lo Stato che però non farà nulla, al massimo manderà qualche forestale. Ma spetta a noi la scenta di partire dai pericolosi per ridurre il numero degli orsi. Ma ci vorrà tempo e quindi si deve fare qualcosa in più rispetto a quello che si è fatto. Soprattutto ora che si avvicina la stagione del turismo. Per questo non si può essere contrari alla richiesta di fare di più. Filippo Degasperi (Onda) ha detto che si sente parlare di spray da anni, compreso il fatto che a Roma c’è un disegno di legge su questo e non si capisce allora chi lo stia bloccando. Insomma, aspettare risposte dallo Stato appare vano, ma oggi il territorio Trentino non è presidiato, si sono ridotti i forestali, i custodi forestali e sono stati cancellati i guardia parco. E la Giunta si è mossa solo dopo l’aprile 2023, prima non ha fatto nulla. Quindi, che ci sia il bisogno di figure di controllo appare evidente, ma Fugatti continua a far finta di niente. Per Ossanna (Patt), contrario alla mozione, la popolazione trentina, più che consigli di non entrare nei boschi, chiede che gli orsi vengano contenuti nel numero o perlomeno allontanati. Alessandro Savoi (Lega) – ricordando di aver votato nel luglio del 2018, come tutta l’opposizione di allora, la legge 9 di Rossi, al contrario dei consiglieri Pd – ha sottolineato che non c’è la volontà di arrivare a una o due risoluzioni comuni perché c’è uno scontro ideologico – politico e la volontà chi ostacolare i lavori del Consiglio. Infine, Savoi ha auspicato di avere nel 2030 un Trentino libero da orsi e lupi. Zanotelli ha ribadito di essersi messa a disposizione per elaborare una serie di emendamenti per arrivare a una soluzione condivisa. E ha detto di non essere stata contraria al contenuto della risoluzione, anzi ha affermato di aver potenziato, nella sua proposta di emendamento, il principio del presidio del territorio e della vicinanza alle popolazioni. Lucia Coppola (Europa Verde) ha detto che si deve valutare anche quanto non si è fatto per prevenire tragedie come quella che è avvenuta. Ricordando che il Pacobace detta una lunga serie di iniziative sulla prevenzione, compresa l’informazione per chi si muove nei boschi. Gianluca Cavada (Lega) ha detto che la popolazione delle valli vive la montagna e non può convivere con orsi e lupi. Per questo vanno contenuti e non lo si può fare con i corridoi faunistici. Quindi, si deve pensare al trasferimento e non si deve aver pausa a parlare di abbattimenti. Luca Zeni (Pd) ha affermato che la preoccupazione di Fugatti è quella di evitare il più possibile i riferimenti al fatto che la Giunta ha affrontato il problema con superficialità. Così come, per il capogruppo Pd, è una presa in giro la storia dei 70 orsi da eliminare. Un numero che non significa nulla perché potrebbero rimanere qui i 50 più pericolosi. Invece, l’autonomia significa fare proposte innovative e non limitarsi a dire che Roma non ci lascia fare. Ivano Job ha ricordato che se non ci sarà una risposta di buon senso, ponendo prima le persone e poi gli animali, i trentini non subiranno ancora. Alex Marini (5 Stelle) e Paolo Zanella (Futura) hanno condiviso la proposta di Dallapiccola sottolineando la necessità di informazioni e controllo. Inoltre, ha aggiunto il consigliere di Futura, si dovrebbe anche pensare a una redistribuzione interna dei plantigradi. Dallapiccola ha affermato che le proposte di emendamento sulle sue risoluzioni, a parte una, le stravolgono anche se ci potrebbero essere aperture. Rossi, infine, ha proposto di eliminare la premessa e di arrivare a un dispositivo nel quale si riconosca quello che è stato fatto dalla Giunta, ma al tempo stesso si affermi che c’è ancora altro da fare.

Michele Dallapiccola (Casa Autonomia). Attivare un piano per la gestione del lupo (bocciata). La risoluzione del consigliere di Casa autonomia, bocciata con 19 no e 13 sì, aveva l’obiettivo di impegnare la Giunta a prevedere nel più breve tempo possibile l’attivazione di un piano per la gestione del lupo, in particolare adottando prima possibile strumenti di prevenzione e protezione. Dallapiccola, nel suo intervento, ha ricordato che in queste settimane è stata fatta una comunicazione isterica che ha ingarbugliato le cose. Rossi ha chiesto se sia vero che nell’agosto 2020 in un incontro col ministro Costa, Fugatti aveva escluso l’ipotesi degli abbattimenti ma si prevedeva uno studio scientifico er la riduzione dei numeri. E quindi ha chiesto se questo studio è stato fatto. Polemiche sterili, secondo Roberto Paccher (Lega), perché così non si affronta il problema della gente trentina che ha pausa ad uscire di casa. E ha auspicato una linea comune per ridurre il numero dei grandi carnivori. Lucia Maestri (Pd) ha affermato che se non ci fosse stata la convocazione in Consiglio la Giunta avrebbe affrontato il problema solo dal punto di vista propagandistica. La relazione di Fugatti è stata un’ora e un quarto di “escusatio” ma nessuna proposta. Non si può chiedere alla minoranza una compartecipazione senza dire da qualche parte che chi è al governo ha responsabilità. Facile dire che si devono catturare 70 orsi, che richiederanno 7 anni, quando non si è in grado di gestire una sola ordinanza. Solo adesso, ha aggiunto Degasperi, in Giunta si sono accorti che gli orsi sono 120 anche se ha avuto 5 anni di tempo per intervenire. Ma ora si devono chiedere aiuti perché da soli non ne usciamo. Una affermazione condivisa da Lucia Coppola che ha di nuovo fatto riferimento ai contenuti del Capobace che prevedono una serie di interventi di prevenzione e informazione che permetteranno di affrontare un problema oggettivamente grave. L’assessora Zanotelli, nel merito della risoluzione, ha detto che la Provincia sta portando avanti una piano con la Provincia di Bolzano anche se le proposte venute da Roma non sono state pienamente condivise. Sul Pacobace l’assessora ha ricordato che è stata chiesta una revisione e ha sottolineato che l’informazione non manca così come le iniziative di prevenzione e protezione, come i rifugi antilupo. Marini ha fatto riferimento ai ritardi nell’attuazione delle decisioni prese a livello di Argealp e Euregio. Così come non risulta che il tema dei grandi carnivori sia mai stato portato nelle istituzioni europee, come il Consiglio delle regioni. C’è insomma un certo immobilismo nonostante l’importanza della voce dei territori sul piano europeo.

Michele Dallapiccola (Casa Autonomia). Riprendere la ricerca sui radiocollari. La risoluzione impegna la Giunta a riprendere il percorso di ricerca per la realizzazione di radiocollari tecnologici innovativi interrotto nel 2018 per il controllo di plantigradi. Moranduzzo della Lega, esprimendo solidarietà alla famiglia della vittima, alla popolazione della Val di Sole e a Fugatti per le proteste inscenate sotto causa sua. Inoltre, ha ringraziato l’assessora Zanotelli per il suo lavoro e ha aggiunto che la popolazione è a fianco della Giunta. Lucia Maestri ha chiesto al consigliere leghista quale sia la strada tracciata dalla Giunta, quale siano le proposte sulle quali trovare una convergenza. La propaganda elettorale, ha aggiunto l’esponente dem, l’ha fatta chi è andato in tv a dire che non ha potuto agire per colpa di Roma e dei giudici, dimenticando che chi è al governo ha la responsabilità di trovare soluzioni. Job ha ribadito la necessità di una risposta alla paura che sta recando danni anche all’immagine del Trentino. Rossi ha ricordato che gli show imputati ora alla minoranza la scorsa legislatura li facevano i vertici nazionali della Lega in occasione della morte di un’orsa per anestesia. Incidente che è accaduto anche a Fugatti, per il quale però l’attuale minoranza non ha chiesto le dimissioni. Atteggiamenti sbagliati che l’attuale maggioranza dovrebbe ammettere per cercare la collaborazione con l’opposizione. Altrimenti è troppo comodo chiedere collaborazione quando fino a ieri gli atteggiamenti erano diversi. L’assessore Tonina ha detto di aver apprezzato l’intervento responsabile di Rossi nella conferenza dei capigruppo in base al quale la Giunta ha mandato al consigliere Zeni una bozza di risoluzione. Ma il capogruppo Pd ha risposto che non c’erano le condizioni per accettare la proposta. La realtà per Tonina è che la minoranza, nonostante le aperture della Giunta, non ha la volontà di convergere su un testo condiviso. Ma di fronte a quello che è successo e alla necessità di affrontare il problema se non si arriverà a una risoluzione comune il risultato sarà quello di indebolire l’autonomia nei confronti di Roma. Mario Tonina ha quindi caldamente auspicato di giungere a una posizione univoca.


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