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Prorogato stato emergenza per Cadore e Riviera del Brenta

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Bottacin: “Non basta, occorrono soldi. Scrivo al governo”

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Venezia – “Il governo continua a mistificare la realtà con la propaganda e purtroppo c’è ancora qualcuno che gli crede, a volte anche qualche bravo amministratore”. Con queste parole l’assessore all’Ambiente della Regione del Veneto Gianpaolo Bottacin commenta la proroga decisa dal governo del lo stato di emergenza sulla Riviera del Brenta e in Cadore.

“Scriverò al governo – annuncia Bottacin – per sollecitarlo nuovamente a mettere i soldi come fu fatto nel 2010 per l’alluvione”.

“Vendono la proroga – prosegue l’assessore – come la sburocratizzazione delle procedure fosse la panacea di tutti i mali. Certo è utilissima, ma senza soldi non si va avanti. E sulla riviera del Brenta, come in Cadore, di soldi dal governo dopo i primi quattro milioni non è arrivato più un centesimo. I danni invece sono stati superiori ai centocinquanta. In Veneto siamo in attesa di questi e ci attendiamo arrivino celermente, altrimenti i lavori non potranno continuare e i cittadini non potranno essere risarciti”.

“Quello che potevamo fare come Regione, sia economicamente mettendo quasi dieci milioni di euro sia con le nostre strutture sul territorio incalza Bottacin – lo abbiamo fatto. Purtroppo anche noi, come gli altri enti locali, continuiamo a subire tagli dallo stato, alla faccia del residuo fiscale del Veneto, che è di venti miliardi per la “solidarietà” nazionale: quanto meno ci vanno lasciati i centocinquanta milioni per risarcire le vittime di queste calamità”.

“Altro che specificità, qui non serve la specificità servono i soldi. E poi a Roma – chiosa Bottacin – si stupiscono se nel Veneto c’è chi non vuole più saperne dell’Italia”.

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