La Provincia di Bolzano ribadisce di aver inviato a Roma un pacchetto di misure per ridurre le emissioni inquinanti lungo la A22: sino ad ora nessuna risposta concreta
Bolzano – Le rilevazioni effettuate a Bolzano, Bressanone e lungo tutto il percorso altoatesino dell’autostrada del Brennero, confermano il superamento dei valori di soglia per quanto riguarda il biossido di azoto. Un problema ben noto all’Agenzia provinciale per l’ambiente, che sin dal 2010, in accordo con le amministrazioni comunali interessate, ha messo in campo una serie di misure: dal rinnovo del parco mezzi al controllo delle emissioni da parte dgli impianti di riscaldamento, dalle limitazioni al traffico nei centri abitati all’obbligo di rispettare le certificazioni CasaClima, senza dimenticare la nascita della rete del teleriscaldamento nel capoluogo.
“Provincia e Comuni hanno fatto tutto ciò che era nelle loro possibilità – ribadisce l’assessore all’ambiente Richard Theiner – ma se vogliamo migliorare la qualità dell’aria lungo l’asse del Brennero occorrono una serie di interventi, tra cui la modifica del codice della strada, che però non rientrano nelle nostre competenze, bensì in quelle statali”. Anche grazie alla pressione esercitata dalla Provincia, nel novembre 2013 è stato insediato a Roma un apposito comitato interministeriale, “ma purtroppo – aggiunge Georg Pichler, direttore dell’Ufficio aria e rumore e rappresentante della Provincia nel comitato – sino ad ora vi sono state diversi incontri ma nessuna decisione concreta”.
Per questo motivo, negli ultimi anni, l’assessore Theiner e il presidente Kompatscher hanno più volte sollecitato da parte del governo una rapida approvazione del pacchetto di misure elaborato dai tecnici. La Provincia, nel frattempo, non è rimasta con le mani in mano: nel settembre 2016, infatti, ha preso il via la fase di test del limite di velocità dinamico lungo un particolare tratto della A22: il progetto pilota BrennerLEC (lower emissions corridor), che vede la partecipazione della Provincia di Bolzano, di quella di Trento, della società Autobrennero, dell’Università di Trento, del TIS e della CISMA, si pone come obiettivi quelli di migliorare la qualità dell’aria e di ridurre il rischio di code.