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Quorum superato ai referendum

L’ultima volta quorum superato nel 1995 – Nel 1995 per l’ultima vota (se ci si riferisce ai referendum abrogativi) è stato superato il quorum necessario per i 12 quesiti proposti in quella occasione. Se si considerano anche i referendum costituzionali, l’ultima volta in cui è stato raggiunto il quorum era il 25 e 26 giugno 2006, quando il quesito posto agli elettori riguardava l’approvazione della legge di modifica della II parte della Costituzione. Allora i votanti furono il 52,5%. l’Ultima tornata referendaria risale al 21 e 22 giugno 2009: l’affluenza, allora, fu particolarmente bassa.
 
La parola referendum riprende il gerundio latino del verbo ‘refero’, ‘riferisco’ e indica comunemente lo strumento attraverso cui il corpo elettorale viene consultato direttamente su temi specifici. E’ uno strumento di democrazia diretta, consente cioè agli elettori di fornire – senza intermediari – il proprio parere, o la propria decisione, su un tema oggetto di discussione. In Italia il referendum abrogativo è previsto dall’art. 75 della Costituzione e prevede l’abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali.
 
Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati. Solo in caso di modifiche alla Costituzione può essere indetto un referendum costituzionale (art. 138 Cost). Inoltre la Costituzione italiana prevede referendum nel caso della fusione di Regioni esistenti o della creazione di nuove Regioni (art. 132 c. 1) e nel caso di passaggio da una Regione ad un’altra di Province o Comuni (art. 132 c.2) Infine, la Costituzione prevede, all’articolo 123, che gli statuti regionali regolino l’esercizio del referendum su leggi e provvedimenti amministrativi della Regione. Inoltre, nel 1989 una legge costituzionale ha consentito che, in occasione delle elezioni del Parlamento europeo, si votasse anche per un referendum consultivo riguardante il conferimento del mandato costituente al Parlamento europeo.
 

Terzo Polo: "E’ un no grande come una casa al governo" – "La grande partecipazione popolare ai Referendum dimostra la volontà degli italiani di tornare ad essere protagonisti: è ormai chiaro che la maggioranza e il governo sono totalmente sordi, incapaci di capire ciò che vogliono gli italiani". Lo scrivono in una dichiarazione comune Fini, Casini e Rutelli, al termine di un vertice del Terzo Polo. "Nel raggiungimento del quorum – sottolineano – è stato determinante il Terzo Polo, con la decisione di invitare tutti al voto al di là delle scelte di merito che consapevolmente rivendichiamo. Il SÞ ai referendum è un NO grande come una casa a questo governo. E’ tempo che Berlusconi ne prenda atto. Minimizzare, come ha fatto dopo le amministrative, sarebbe irresponsabile e dannoso per gli interessi nazionali".

 
Berlusconi: "Dovremo dire addio alle centrali nucleari" –  "L’Italia probabilmente a seguito di una decisione che il popolo italiano sta prendendo in queste ore, dovrà dire addio alla questione delle centrali nucleari e quindi dovremo impegnarci fortemente sul settore delle energie rinnovabili". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa a Villa Madama con il premier israeliano, Benjamin Netanyahu.
Sacconi: "Tenere conto delle decisioni degli elettori" – "Bisognerà tenere conto delle decisioni che l’elettorato ha espresso in queste ore". Lo ha detto il ministro del Welfare Roberto Sacconi nel corso di un lungo e articolato intervento all’assemblea di Assolombarda riferendosi all’esito del referendum.
PD: "No a dichiarazioni ambigue ad urne aperte" – "Il rispetto delle regole e delle istituzioni non è certo il forte del Governo e dei rappresentanti della maggioranza. Ce ne eravamo resi conto da tempo ma oggi non possiamo non sottolineare che, nel rispetto dell’istituto referendario e dei cittadini ancora in fila ai seggi per votare, sarebbe opportuno astenersi da dichiarazioni ambigue per finalità ". Lo afferma in una nota Nico Stumpo, responsabile organizzazione del Partito Democratico.

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