L’esca vaccinale è di colore scuro, ha la forma di un parallelepipedo e nell’aspetto può ricordare una piccola saponetta. Sulla superficie il simbolo di divieto con la scritta «non toccare vaccino antirabbico» in lingua italiana e inglese.
È composta da grasso animale, farina di pesce e contiene il vaccino ben racchiuso in una capsula.
Se si trovano delle esche vaccinali si raccomanda di non spostarle, lasciandole nel luogo dove sono state posizionate. Nel caso di rinvenimento di esche nelle vicinanze di abitazioni si può provvedere, qualora vi sia la necessità, alla loro rimozione utilizzando guanti di plastica.
Se per errore si tocca l’esca o la capsula integra contenuta all’interno è sufficiente lavarsi le mani. Solo se la capsula viene inavvertitamente rotta e il vaccino viene a contatto diretto con le mucose (cavità orale, naso, congiuntiva) o con la cute, è necessario lavare abbondantemente la parte esposta con acqua e sapone ed eventualmente, a titolo precauzionale, consultare il medico per valutare l’opportunità di procedere con la vaccinazione post-esposizione.
Benché l’ingestione accidentale di un’esca vaccinale da parte di un cane o di altro animale domestico non comporti problemi per l’animale, è necessario, nel periodo della campagna vaccinale, tenere custoditi i cani per evitare che assumano le esche al posto delle volpi. È inoltre sconsigliato cercare di togliere dalla bocca esche vaccinali eventualmente addentate dal proprio animale, per evitare di procurarsi lesioni cutanee e di venire a contatto con il liquido vaccinale.
La vaccinazione orale delle volpi è una misura prevista dalla normativa comunitaria che ha lo scopo di creare nelle volpi, principale serbatoio del virus, un livello di immunità tale da contrastare la diffusione della malattia. Un’altra importante misura per fermare la diffusione della rabbia è rappresentata dalla vaccinazione di tutti i cani di proprietà.