“C’eravamo tanto amati. Religioni e relazioni di genere” 7-17 ottobre 2016
Entra nel vivo la diciannovesima edizione di Religion Today Filmfestival “C’eravamo tanto amati. Religioni e relazioni di genere” e ad aprire la prima giornata di Festival è un appuntamento che guarda alle nuove frontiere dell’audiovisivo. Confermando la propria vocazione al dialogo con la scienza e la tecnologia, alle ore 10.30 di domani sabato 8 ottobre, il Centro per le scienze religiose di FBK propone un approfondimento delle “Questioni religiose e di genere all’interno delle serie tv”.
Alla matinée, presso l’Aula Magna di FBK in via Santa Croce 77, interverranno Alberta Giorgi, Marco Stranisci e Federica Turco, che illustreranno un innovativo lavoro di analisi di due serie televisive Netflix, ORANGE IS THE NEW BLACK e SENSE8, con un focus sui temi religioso e delle relazioni di genere: la particolarità della ricerca risiede nell’utilizzo di tecniche e strumenti per l’analisi automatica del linguaggio, che hanno permesso ai ricercatori di ottenere le parole chiave più ricorrenti nei sottotitoli di queste serie e all’interno delle recensioni ad esse dedicate.
A partire dalle 15.30, al Teatro San Marco, in via S. Bernardino 8, avranno inizio le proiezioni dei film in concorso: in programma per domani pomeriggio alcuni cortometraggi e, alle ore 16, il primo film per la sezione dedicata al tema delle migrazioni, MY NAME IS ADIL, film autobiografico di Adil Azzab, giovane regista marocchino arrivato in Italia con il sogno di fare cinema. Saranno presenti regista e produttore.
Inizia domani anche l’appuntamento quotidiano delle 17.30 dedicato specificamente a raccontare le donne – e gli uomini – nei diversi contesti culturali e religiosi: si chiama “Storie di donne – e di uomini” e prende il via con il documentario iraniano SNOWY ROOFS, che mostra la difficile vita delle donne iraniane non sposate, costrette a rimanere nei territori di campagna durante l’inverno, quando molti giovani si spostano a Teheran in cerca di lavoro.
Un nuovo momento di riflessione è invece in programma per le ore 18 al Polo Culturale Diocesano Vigilianum in Via Endrici 14: “Una donna figura di Cristo. Amoris Laetitia e Il pranzo di Babette”, conferenza animata a cura del direttore di Cabria studi di cinema Marco Vanelli e organizzata in collaborazione con CINIT Cineforum italiano. La conferenza partirà dall’esortazione “Amoris Laetitia” di Papa Francesco, il primo documento pontificio in cui viene citato un film: “Il pranzo di Babette” di Gabriel Axel.
La serata di domani sarà invece occasione per il Religion Today Filmfestival di incrociare altri due progetti che in questi giorni hanno animato la città: la “Settimana dell’Accoglienza” e il progetto “Scenari di guerra Spiragli di pace” a cura del Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani e l’associazione Pace per Gerusalemme. Ospite della serata sarà Sohela Hindi, co-protagonista del documentario HUMMUS! THE MOVIE e chef vincitrice del premio israeliano per il miglior hummus. Il prelibato piatto si potrà assaggiare al Teatro San Marco grazie a una piccola degustazione che Sohela preparerà per il pubblico del Relgion Today Filmfestival. Il documentario sarà proiettato alle 21.30 e a presentarlo in sala ci sarà anche il regista Oren Rosenfeld.
Durante la serata anche AVE MARIA, un cortometraggio brillante già in selezione ufficiale a Cannes e nelle nominatios per l’Oscar, e WOMEN IN SINK, nel quale la regista ci restituisce una versione inedita di un salone per parrucchiere dove – con la testa nel lavandino – donne ebree e arabe trovano uno spazio di condivisione.
Sohela Hindi
Co-protagonista del film “Hummus! The movie”, Sohela Hindi (o Suheila Al Hindi) è una imprenditrice musulmana, proprietaria di un ristorante di successo ad Acri, in Israele. È l’unica donna musulmana ad avere un’attività all’interno del mercato arabo nel cuore della città e ha dedicato la sua vita alla cucina per mantenere la famiglia. Il suo impegno e l’amore per il suo lavoro sono stati premiati al Golden Pita Award, dove Sohela ha vinto il premio per il miglior hummus, superando una decina di colleghi chef.
Schede film di sabato 8 ottobre
MICROPHONE, di Karen Ghafour, Kurdistan iracheno 2015, short 9′
Un bambino entra in una moschea per andare in bagno. La madre lo perde di vista; ma quando chiede di entrare per cercarlo, le viene opposto un netto rifiuto. Un approccio tenero e ironico al tema delle religioni e relazioni di genere.
SARAB, di Tatiana Zgheib, Libano 2015, short 9′
Omar, Tamara e la loro bambina, Nay, erano una famiglia felice. Purtroppo però Omar è stato costretto ad assentarsi per motivi di lavoro: due anni senza vedere la moglie e la figlia. In questi mesi tutto cambia. Tamara vive il vuoto delle sue giornate tra responsabilità e tradimento.
LOVE COMES LATER, di Sonejuhni Sinha, India, USA 2015, short, 10′
Gli USA, terra delle opportunità, attirano migranti provenienti da ogni angolo del mondo. Riz, una giovane immigrata ambiziosa, lavora in un piccolo motel perseguendo il suo sogno americano. Ma quando una scoperta inaspettata la mette di fronte alle conseguenze di essere senza documenti, è costretta a prendere una decisione che cambierà la sua vita.
MY NAME IS ADIL, Adil Azzab, Italia, Marocco 2016, film 74′
Per la prima volta, un ragazzo emigrato in un altro paese impara a fare un film e racconta la sua storia. Così nasce “My name is Adil”, girato tra la campagna marocchina e Milano, trattando i temi della migrazione e dell’identità culturale a partire da una prospettiva nuova: qualle dei bambini e dei ragazzi.
SNOWY ROOFS, di Haideh Moradi, Iran 2015, doc 27′
All’inizio della stagione fredda, i giovani lasciano la campagna di Ardabil per cercare lavoro in zone più calde, soprattutto a Teheran. La vita è molto dura per le persone costrette a rimanere. Soprattutto se si tratta di donne e non sposate.
AVE MARIA, di Basil Khalil, Francia, Germania, Palestina 2015, short ’14
Una famiglia di coloni israeliani irrompe accidentalmente in un convento di suore palestinesi. Gli ebrei non possono telefonare per rispetto alle leggi del sabato e le suore hanno fatto voto di silenzio…Un cortometraggio irresistibile e pluripremiato, in selezione ufficiale a Cannes e nelle nominations per l’Oscar.
WOMEN IN SINK, di Iriz Zaki, Israele 2015, 36′
Shampoo e chiacchiere in un piccolo salone di acconciatura ad Haifa in Israele. La regista ci consegna un ritratto corale e inaspettato di un luogo che offre una libertà temporanea, in cui le donne ebree e arabe condividono le loro differenze, ma anche tante opinioni comuni sulla politica, la storia e l’amore.
HUMMUS! THE MOVIE, di Oren Rosenfeld, Israele 2015, doc 70′
Una donna musulmana che lavora sodo, un ebreo sempre sorridente e un giovane arabo cristiano alla ricerca di senso per un film estroso e toccante, “condito” di ricette segrete e di un Guinness World Record, sul delizioso piatto che al di là della concorrenza, e anche oltre le divisioni religiose e politiche, è capace di mettere tutti d’accordo.