“Abbiamo messo in campo la migliore squadra per vincere le elezioni, c’è molto gossip ma la verità è che i vari candidati del Pd oggi sono i più preparati e competenti”. Lo ha dichiarato Matteo Renzi presentando le liste del Pd in conferenza stampa al Nazareno dopo la rottura in Direzione con la minoranza
NordEst (Adnkronos) – “Le polemiche ci sono sempre state, ma ora – ha sottolineato – c’è la possibilità di vincere le elezioni, il clima sta cambiando e sono convinto che possiamo portare a casa il risultato: non è tempo di polemiche, lo ha detto anche Orlando”. “La campagna elettorale del Pd – ha continuato – è contro un Matteo, che è Matteo Salvini non Matteo Renzi”.
“Sono stupito da alcune ricostruzioni – ha continuato -, ho letto di un incontro di tre ore con Orlando, falso. Nel merito, non c’è stato e non c’è nessun veto, noi abbiamo subito veti nel 2013 ma non abbiamo messo veti nel 2018, più che di veti ci interessiamo di voti”, ha detto a proposito dei rapporti con le minoranze. “Tutti i candidati in grado di vincere sono incoraggiati, abbiamo messo bravi candidati di Orlando in tante zone e a nessuno abbiamo fatto l’esame del sangue”, ha aggiunto il leader dem.
Parlando dei leader degli altri partiti, Renzi ha detto: “Ci avevano chiesto un incontro, confronti e duelli. Sto ancora aspettando. Sto aspettando che Di Maio accetti il confronto che lui ha lanciato”. “Se Di Maio – ha proseguito – ha tempo, quando ha tempo, noi siamo pronti a discutere. E Salvini aveva detto che sarebbe venuto a sfidarmi nel mio collegio, ma deve avere cambiato idea. E sarei felice di un confronto con Silvio Berlusconi, che credo non faccia confronti da Occhetto”.
A proposito della polemica sulle banche , Renzi ha osservato: “Se il Pd facesse in tutta Italia il risultato di Arezzo io farei salti di gioia: ad Arezzo saremo il primo partito e io spero lo saremo in tutta Italia”.
Poi, entrando nel merito delle candidature, ha annunciato: “La Boschi sarà capolista anche a Taormina, dove ha organizzato il G7 donne, mentre a proposito dell’accordo con Svp, il Pd ha scelto figure di governo che hanno combattuto su alcuni temi, Bressa e Boschi, che hanno lavorato sui temi dell’autonomia”.
Su Gianni Cuperlo, che ha rinunciato alla candidatura nel collegio di Sassuolo, a Modena, Renzi ha detto: “Vedremo che fare, ma non c’è polemica o divisioni”. E ha spiegato: “Umanamente, in generale, mi dispiace per chi rimane fuori, per questo è stato molto faticoso. Ma detto ciò, chi ha i voti ce la fa”.
Parlando della polemica sulla clamorosa esclusione del ministro della Coesione, il leader Pd ha chiarito: “A De Vincenti abbiamo chiesto di candidarsi, è stato un mio fraterno collaboratore, ci siamo capiti male e ci ha risposto con un secco no. Una incomprensione evidente, vediamo se esiste adesso lo spazio di recupero con le rinunce, ma siamo rimasti molto sorpresi della scelta di De Vincenti”. Parole apprezzate dal ministro che, dopo l’intervento di Renzi, ha detto: “L’incomprensione è ormai alle nostre spalle”.
Renzi ha poi elencato i candidati del Pd, provenienti dalla società civile, in diversi collegi. L’imprenditore Riccardo Illy in un collegio senatoriale a Trieste, Paolo Siani a Napoli, Lucia Annibali a Parma (più diverse circoscrizioni), Francesca Barra a Matera, Flavio Corradini a Macerata, l’avvocatessa Lisa Noja, impegnata sul fronte sociale, a Milano.
Sul piano generale, il leader dem ha inoltre ringraziato il premier Paolo Gentiloni e i ministri. Un ringraziamento anche a Cesare Damiano, per aver accettato collegio di Terni, da sempre complicato per la sinistra. A sfidare Massimo D’Alema nel collegio pugliese sarà Teresa Bellanova: “Speriamo di poter dire dopo il 4 marzo che quello è il collegio di Bellanova e non più di D’Alema”, ha affermato il segretario.
-
In breve
I candidati in Trentino – Le candidature del centrosinistra per le politiche vedono una serie di riconferme e qualche esclusione dei parlamentari uscenti. Per i collegi uninominali della Camera è arrivata la conferma della candidatura di Maria Elena Boschi (Pd) nel collegio uninominale di Bolzano. In quello di Merano ci sarà Giorgio Balzarini (Pd), a Bressanone Mario Cappelletti (Pd), a Trento Maria Chiara Franzoia, a Rovereto il deputato uscente Michele Nicoletti (Pd), e a Pergine Valsugana Eleonora Stenico (Pd). Per il Senato i collegi uninominali vedono in corsa il deputato uscente Gianclaudio Bressa a Bolzano, Petra Agnelli a Merano, Renate Prader a Bressanone, il senatore uscente Franco Panizza (Patt) a Trento, l’assessore provinciale trentino Tiziano Mellarini (Upt) a Rovereto e il deputato uscente Lorenzo Dellai a Pergine Valsugana. Fuori il deputato Mauro Ottobre e il senatore Vittorio Fravezzi, così come il senatore Giorgio Tonini, che aveva raggiunto il limite dei mandati. Nel listino proporzionale Elisa Filippi.
Elezioni. Ancora rebus candidature nel centrodestra trentino. Malossini ha ufficializzato il suo "no". Tensione nella @LegaNordTrentin tra Divina e Fugatti. Prima uscita pubblica per i candidati del centrosinistra nella nuova sede @PATTnetwork in via Torre Verde a #Trento pic.twitter.com/naHzOL04Yo
— Tgr Rai Trentino (@TgrRaiTrentino) January 27, 2018
I candidati ‘ufficiosi’ PD in Veneto
Le liste partorite dal Pd- salvo ulteriori ricorsi interni – vede alla Camera a Venezia capolista il ministro Marco Minniti seguito da Sara Moretto e Nicola Pellicani. A Belluno il deputato uscente Roger De Menech. A Padova il deputato uscente Alessandro Zan con la collega Vanessa Camani (l’unica in quota orlandiana) più l’ex sindaco di Este Giancarlo Piva. A Vicenza tutti uscenti: Filippo Crimì, Rosanna Filippin, Diego Zardini. A Verona Gian Pietro detto Gianni Dal Moro e Alessia Rotta. E qui va detto che Rotta, pur in seconda posizione, non ha nulla da temere: avrebbe pure un collegio blindato in Toscana.
Al proporzionale al Senato, al Veneto 1 il veneziano Andrea Ferrazzi e l’uscente trevigiana Laura Puppato, mentre in Veneto 2 i parlamentari ricandidati Daniela Sbrollini e Vincenzo D’Arienzo.
In Friuli V.G. torna in corsa Illy
Il noto imprenditore Riccardo Illy ha accettato ufficialmente la candidatura al Senato come indipendente in quota Partito democratico nel collegio 1 del Friuli Venezia Giulia, che spazia da Trieste a Gorizia e fino al confine tarvisiano con l’Austria. In casa Dem non tutto appare chiaro per la presidente uscente della Regione Fvg Debora Serracchiani, già vicesegretaria nazionale del Pd. La presidente sarebbe al momento confermata come candidata alla Camera nel collegio uninominale di Trieste, ma anche capolista al proporzionale dell’Abruzzo.