Piattaforma fuori uso nel giorno del rientro in aula con le lezioni in presenza per 5,6 milioni di alunni
NordEst (Adnkronos) – Riaprono le scuole, per molti studenti, mercoledì è stato il giorno del ritorno in classe. Da oggi saranno quasi 5,6 milioni (2 su 3, il 66%) gli alunni che torneranno in presenza a scuola, mentre quasi 3 milioni dovranno continuare a seguire le lezioni in Dad.
Le regioni più interessate dalla riapertura in presenza sono la Lombardia con 785.910 di ragazzi a scuola (e 615.903 in Dad), il Lazio con 687.592 (e 133.737 in Dad), il Veneto con 573.694 (e 106.402 in Dad), la Campania con 484.731 (e 460.262 in Dad) e l’Emilia Romagna con 335.580 alunni (e 284.843 in Dad). Con la quasi totalità degli alunni in presenza (82-83%) le isole: la Sicilia con 614.891 e la Sardegna con 170.004.
Si ripopolano dunque le aule, grazie al Decreto Legge n. 44 che consente il rientro a scuola anche nelle zone rosse dei bambini della scuola dell’infanzia, degli alunni di primaria e di quelli del primo anno di secondaria di I grado. Ma è anche il risultato del bilanciamento tra le regioni passate in zona rossa prima di Pasqua (Toscana, Calabria e Val d’Aosta) e quelle ritornate in zona arancione (Veneto, Marche e provincia di Trento).
“Tornano a scuola i bambini più piccoli, anche in zona rossa, e questo è un grande segno di fiducia nel Paese. I ragazzi vanno al 50% nelle zono arancioni ma stiamo lavorando tutti moltissimo perché possano tornare anche loro nelle loro scuole il prima possibile”, ha affermato il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, intervenuto ieri al TG3.
“La scuola -ha aggiunto- è sicura ma non è sotto una campana di vetro. Quindi quel grado di responsabilità che tutti dobbiamo avere, non deve essere soltanto dentro la scuola ma deve essere dappertutto, fuori e dentro questa grande comunità”.
Secondo quanto ricostruito da Tuttoscuola, non capitava che ci fossero tanti alunni nelle classi dal febbraio scorso, quando in presenza si erano sfiorati i 7 milioni in classe. A partire dal 2 marzo invece il numero degli studenti a scuola ha oscillato tra 800mila e 1,6 milioni, con una isolata punta di 2,8 milioni (il 6 marzo). Restano differenze marcate tra le diverse aree del Paese: gli alunni in presenza non superano il 56% nelle regioni del Sud, il 57% nel Nord-ovest, mentre raggiungono il 70% nel Nord-est, il 74% al Centro e arrivano all’83% nelle Isole. Le province autonome di Bolzano e Trento avranno complessivamente la più alta percentuale di alunni in presenza (87,3%).
Dei circa 5,6 milioni di alunni che tornano a scuola, 2,7 milioni sono i più piccoli della scuola dell’infanzia e del primo ciclo, ammessi a scuola dal DL 44, anche se si trovano in regioni classificate in zona rossa. Per le stesse ragioni in quelle regioni in zona rossa potranno accedere ai servizi per la prima infanzia (asili nido, 0-3 anni) anche 212 mila bambini.
Con riferimento ai diversi settori scolastici, seguiranno le attività didattiche a scuola complessivamente 1.393.010 bambini delle scuole dell’infanzia (il 100%), 2.605.865 alunni della primaria (il 100%), 1.019.904 alunni della scuola secondaria di I grado (il 59,5%) e parzialmente in alternanza al 50% 549.929 studenti delle superiori (il 19,7%).