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Ricerche petrolifere in Adriatico: il no della regione Veneto

Il Presidente Zaia: “La Regione si oppone a soluzioni energetiche fuori dal tempo. Il Governo, se c’è, batta i pugni con l’UE”

Venezia – “Il mio no alle trivellazioni in Adriatico per la ricerca e sfruttamento di idrocarburi è assoluto. Il governo, se c’è, batta un colpo e chieda immediatamente alla Ue di intervenire per bloccare tutto”. Parlando a Bassano, il Presidente del Veneto ha ribadito oggi la sua assoluta contrarietà a qualsiasi progetto o attività di sfruttamento delle risorse energetiche in Adriatico da parte della Croazia e, tantomeno, da parte dell’Italia.

“Come Veneto ci opporremo con tutte le forze a quella che è una vera e propria follia soltanto ipotizzarla. E’ il turismo il nostro vero oro nero che da questo scempio subirebbe un colpo mortale – prosegue il Presidente del Veneto. Non sto soltanto pensando alla disastrosa ipotesi di eventuali sversamenti di greggio, ma anche all’impatto visivo che gli impianti avrebbero sul paesaggio. Per non parlare poi dell’ipotesi di subsidenza e terremoti, tristi esperienze che i territori costieri hanno provato sulla loro pelle nei decenni passati. Con le estrazioni di metano il Veneto ha già pagato un prezzo altissimo. Cosa accadrebbe a Venezia? Cosa accadrebbe ai delicati equilibri su cui si regge una delle lagune più vaste del modo? Mi fa ridere per non piangere chi mette sullo stesso piano il mare Adriatico col Mare del Nord: è come paragonare una pozzanghera con un oceano”.

“E poi, diciamo la verità – conclude – si tratta di una ricetta vecchia e obsoleta. Di un progetto fuori dal tempo. L’energia del futuro non è quella derivante da oli pesanti ed estrazioni petrolifere, bensì quella pulita, eolica, solare, dell’idrogeno. La Germania prevede di essere indipendente dalle fonti fossili entro il 2050, ma potrà contare già nel 2020 sul 35 per cento di fabbisogno energetico soddisfatto con fonti rinnovabili. Questa è la strada…”

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