NordEst

Rientra l’Emergenza in Trentino e nel Bellunese, Alto il rischio valanghe

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La situazione nel Bellunese

«La situazione è rientrata nella  normalità. Per questo dobbiamo ringraziare di cuore i volontari di rotezione civile, i vigili del fuoco volontari e permanenti, le tante
ditte private attivate per lo sgombero neve, Veneto Strade, Anas e  tutti i dipendenti pubblici, della Provincia e dei Comuni che in  questi giorni si sono spesi senza alcun risparmio di energia».

L'assessore provinciale alla protezione civile, Angelo Costola è rientrato dal lungo sopralluogo cominciato sabato mattina nelle zone più colpite dal maltempo e dalle copiose nevicate.

«Sono stato a Forno di Zoldo, Zoldo Alto, Selva di Cadore, Colle Santa  Lucia, Livinallongo, Arabba, Falcade, Vallada, Rivamonte, Gosaldo e  Voltago. Ovunque ho trovato le strade sgombre e percorribili. Ho  incontrato sindaci, assessori e centinaia di persone al lavoro.  L'ultima situazione critica, quella in località Livinè (Comune di
Livinallongo) dove incombeva una slavina, è stata risolta in giornata».

I buoni risultati raggiunti, racconta Costola, «sono dovuti alla  sintonia perfetta tra amministrazione provinciale e Prefettura, allo  stretto rapporto con le amministrazioni comunali, con cui siamo  rimasti in contatto più volte al giorno per capire dove c'erano o  potevano esserci problemi. La valutazione complessiva è di una  organizzazione della protezione civile efficiente, pronta e capace di
integrarsi con le amministrazioni pubbliche».

Le comunicazioni telefoniche sempre disponibili, sia in rete fissa che  mobile, hanno agevolato il lavoro. L'unico problema rimasto ora  riguarda il carico di neve sui tetti. Dei fabbricati pubblici o abitati dagli anziani si occuperanno gli enti pubblici, mentre degli  edifici privati si dovranno fare carico i proprietari.

La vera emergenza, sottolinea Costola, «ora è quella finanziaria.  Perché il conto dello sgombero neve sarà salato per tutti». Intanto sono fermi alla caserma Salsa di Belluno i mezzi messi a  disposizione dall'Esercito. Si tratta di tre pale meccaniche e di tre  camion che entreranno in funzione solo domenica per la rimozione dei
cumuli di neve nelle piazze e nei parcheggi dei comuni.

Agggiornamenti da Veneto Strade 

La situazione in Trentino

Decine di richieste d'intervento sono giunte ai vigili del fuoco trentini, per il maltempo. Erano per infiltrazioni di acqua dai tetti, neve pericolante sui tetti e alberi a rischio di caduta, conseguenza delle nevicate intense.

Nella giornata intanto e' piovuto a valle e nevicato dagli 800-1.000 metri di quota in su e il rischio di valanghe e' rimasto forte, di grado 4, con tendenza a diminuire
per domenica, con precipitazioni che continuano. 

Aggiornamento della viabilità:

VALLI DI FIEMME E FASSA

È stata chiusa la statale n. 48 circonvallazione di Predazzo, con deviazione all'interno dell'abitato, per caduta di alcune piante sulla linea elettrica. Nevica in Val di Fiemme e in Val di Fassa; restano chiusi i Passi Rolle, Valles, San Pellegrino, Fedaia anche sul lato Trentino, Pordoi sul lato bellunese, Sella sul versante altoatesino.

VALLE DI SOLE E VAL DI NON:

In Val di Non e in Val di Sole si registrano deboli nevicate intermittenti a partire dai 700- 800 metri di quota.

In Val di Sole restano chiuse per pericolo valanghe:

la statale n. 42 del Tonale e della Mendola da Vermiglio al Passo Tonale;

la provinciale n. 86 di Rabbi nel tratto terminale a monte da Fonti di Rabbi a Plan;

la provinciale n. 86 "diramazione Piazzola" nel tratto terminale a monte in località Somrabbi,

VALLI GIUDICARIE

In Val Rendena si registrano deboli nevicate a partire da 1200-1300 metri.

Per pericolo di valanghe o per neve sulla carreggiata sono chiusi anche questi altri tratti di strade:

la provinciale n. 27 di Daone, "diramazione Pracul", per l'intero tratto;

la provinciale n. 34 del Lisano e Sesena, da località Coltura a Stenico.

Altre informazioni sulla viabilità in Trentino

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