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Scafista arrestato e liberato a Treviso: Zaia, “Servono leggi chiare”

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“Evitare ogni discrezionalità: Mattarella l’ha ben detto accogliere solo chi ne ha diritto”

polizia

Treviso – “Il magistrato di Treviso ha diritto di ricevere dal collega siciliano tutti gli atti nella loro completezza. In merito alla vicenda, è la conferma (se ancora ce ne fosse stato bisogno) del fallimento totale del sistema di accoglienza predisposto da questo Governo, che riempie alberghi, caserme, appartamenti, di fantasmi senza nome né storia. Un Governo che impiega anche 18 mesi per identificare gli immigrati, senza riuscire a distinguere chi ha diritto e chi no a una accoglienza”.

Così il presidente Luca Zaia, commentando la notizia per cui uno scafista, ospitato a Treviso in una struttura Caritas e arrestato una settimana fa, sarebbe stato subito liberato dal giudice per incompletezza degli atti inviati nella Marca dalla Dda di Palermo che ne aveva disposto il fermo.
“Servono leggi chiare, semplici, che consentano a magistrati inquirenti di agire in fretta, senza incertezze né interpretazioni contro chi approfitta dell’ospitalità offerta per altri obiettivi – dichiara Zaia -. Non va più tollerata alcuna discrezionalità che spalanchi le porte a chi non ha altro scopo se non finire nelle file del lavoro illegale, della criminalità o, peggio, fra chi progetta atti terroristici. Ben l’ha ricordato il presidente Mattarella: sia accolto chi ne ha davvero diritto (e al momento è la minoranza di chi arriva sulle nostre coste), e sia rimpatriato celermente (non dopo 18 mesi e una infinita serie di ricorsi contro l’espulsione) chi è qua solo per cercare fortuna o essere reclutato dalla malavita. Questo è il vero e l’unico modo di tutelare i cittadini, i magistrati e gli immigrati stessi”.

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