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Scuole dell’infanzia trentine in difficoltà per i costi alimentari: Gerosa risponde all’interrogazione di Brunet

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La crisi delle materie prime e la crescente inflazione hanno portato ad un notevole aumento dei costi delle derrate alimentari


 

Trento – “Molte scuole dell’infanzia sul territorio stanno riscontrando serie difficoltà nel garantire il servizio mensa per gli alunni, servizio che dovrebbe offrire pasti rispondenti agli standard qualitativi previsti dalla normativa nazionale e provinciale in materia di ristorazione collettiva. Questi pasti sono preparati sulla base di tabelle dietetiche che tengono conto delle esigenze nutrizionali individuali, ponendo attenzione all’utilizzo di prodotti di origine controllata, locali e biologici. Tale situazione comporta conseguenze economiche che incidono sulla qualità e varietà dei pasti serviti. L’aumento dei costi ha portato a una riduzione delle opzioni alimentari, con una diminuzione della varietà dei piatti per gli alunni. In alcuni casi, i cuochi sono costretti a giustificare la situazione con alunni e genitori e, in casi estremi, arrivano persino a contribuire personalmente per garantire la qualità dei pasti. Nonostante il diritto a tariffe agevolate basate sull’indicatore ICEF per gli alunni delle scuole dell’infanzia provinciali ed equiparate, il peso economico di queste agevolazioni grava sempre più sugli istituti, in particolare su quelli equiparati, che non ricevono rimborsi provinciali per compensare la riduzione dei ricavi”. Di fronte a queste difficoltà, la consigliera provinciale, Antonella Brunet ha interpellato la Giunta provinciale per verificare la consapevolezza della situazione delle scuole dell’infanzia equiparate. Ha inoltre chiesto alla Vicepresidente e assessore all’istruzione Francesca Gerosa se siano previsti interventi per ridurre il carico economico e garantire un servizio mensa sostenibile per tutte le famiglie.

La risposta della Provincia

La Vicepresidente Francesca Gerosa ha confermato l’impegno della Giunta sul tema, ricordando le novità introdotte con il Programma annuale delle scuole dell’infanzia per l’a.s. 2023/2024, il quale prevede una rivalutazione della quota trasferita per ogni pasto confezionato, con un aumento complessivo del finanziamento pari a 1.090.000 euro all’anno, per rispondere all’aumento dei costi alimentari registrato negli ultimi anni. Questo trasferimento, a partire dall’a.s. 2023/2024, prevede ad esempio una rivalutazione del 20% rispetto all’a.s. 2022/2023 per le scuole dell’infanzia che servono fino a 4.000 pasti confezionati.

“Mi ritengo soddisfatta della risposta alla mia interrogazione – afferma la consigliera Antonella Brunet – ma è per me fondamentale che l’attenzione sul tema non diminuisca. Ritengo importante e doveroso garantire un supporto per mantenere standard elevati a 360 gradi, specialmente quando si parla delle scuole dell’infanzia. L’alimentazione è uno dei temi che meritano maggiore tutela, soprattutto durante la delicata fase dell’infanzia, quando i bambini necessitano di una dieta equilibrata e nutriente per una crescita e uno sviluppo ottimali.”

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