L’Ansa e le principali testate nazionali hanno ripreso in queste ore gli auguri della senatrice Liliana Segre in vacanza a Primiero (Trento), rivolti al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. 80 anni festeggiati anche dagli atleti in trasferta alle Olimpiadi di Tokio. In serata la risposta sempre via social del Presidente
di Christian Zurlo
Primiero (Trento) – “La farfalla deve volare sempre sopra i reticolati. A Primiero mi sono innamorata di questa ‘Fiera’ bellissima e ringrazio tutte le persone gentili che ho incontrato qui finora”. Così la senatrice a vita Liliana Segre in vacanza a Fiera di Primiero in Trentino ai nostri microfoni, prima della partenza, dopo un periodo di riposo ai piedi delle Pale di San Martino, accompagnata dalla sua scorta. “Approfitto dell’occasione per fare gli auguri al carissimo presidente della Repubblica Sergio Mattarella che il 23 luglio compie 80 anni – ha ribadito la senatrice – gli italiani sanno quanto sia importante avere un Presidente così”.
L’incontro a Primiero
La incontriamo con i rappresentanrti dell’associazione Italia – Israele di Trento e con il presidente della Consulta dei giovani del Comune di Primiero San Martino, Antonio Zanetel, nell’elegante hall del gruppo Brunet Hotels.
In molti in questi giorni hanno avuto la possibilità di incontrare la senatrice, durante le sue lunghe passeggiate nei paesi della zona, ma anche in visita alla vicina Asolo. Numerosi i post su facebook che l’hanno ricordata e citata con grande ammirazione e stima.
Quella farfalla che vola alto
Liliana Segre, nata a Milano il 10 settembre 1930 è una superstite dell’Olocausto ma prima di tutto una grande testimone della Shoah italiana. Dal 15 aprile 2021 è presidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza che segue con grande attenzione.
Il 19 gennaio 2018 è stata nominata senatrice a vita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Per avere illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale”. Nata in una famiglia di discendenza ebraica, visse col padre, Alberto Segre e con i nonni paterni, Giuseppe Segre e Olga Loevvy. La madre, Lucia Foligno, morì quando Liliana non aveva neanche compiuto un anno. Il 30 gennaio 1944 venne deportata dal binario 21 della stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, che raggiunse dopo sette giorni di viaggio. Venne subito separata dal padre, che non rivide mai più. Venne liberata il primo maggio 1945 dal campo di Malchow, un sottocampo del campo di concentramento di Ravensbrück che fu liberato dall’Armata Rossa.
Nel 1948 conobbe a Pesaro, mentre era in vacanza al mare, Alfredo Belli Paci, avvocato, anch’egli reduce dai campi di concentramento nazisti per essersi rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò, deceduto nel 2007. Moltissime le opere e le iniziative alle quali la senatrice Segre ha preso parte, portando la sua grande testimonianza, soprattutto a favore dei più giovani.
Il 29 gennaio 2020, su invito del Presidente David Sassoli, è intervenuta al Parlamento europeo, dove ha ricevuto un’ovazione dall’assemblea con un intervento che ha toccato il cuore dell’Europa intera. Nel suo discorso di apertura della commemorazione, Liliana Segre, ha ricordato con grande schiettezza l’assoluta disumanità dei campi e delle “marce della morte” organizzate dai nazisti nel 1945, alle quali sopravvisse da ragazza a differenza di molti altri.
“La loro unica colpa era quella di essere nati”, ha detto. Il suo dovere è di testimoniare finché vive, ha poi aggiunto. Alle dichiarazioni del Presidente del Parlamento europeo David Sassoli e della Presidente della Commissione Ursula von der Leyen sull’inviolabilità della dignità di ogni persona e sul dovere degli europei di lottare contro l’antisemitismo, il razzismo e la discriminazione, è seguito un minuto di silenzio.
“Che la farfalla gialla voli sempre sopra i fili spinati. E questo è un semplicissimo messaggio da nonna che io vorrei lasciare ai miei futuri nipoti-ideali, che siano in grado di fare la SCELTA e con la loro Responsabilità e la loro Coscienza essere sempre quella farfalla gialla che vola sopra i fili spinati”. (Cit. Liliana Segre – Parlamento europeo, 29 gennaio 2020) .
Chi è oggi la senatrice Segre
“Ho lavorato fino ad 8 anni fa – precisa la senatrice – in una piccola azienda di famiglia. Mi piaceva molto lavorare, mentre sono una pessima casalinga, lo ammetto. Mio marito mi sopportava. Ero molto brava in ufficio e brava a scuola, ma molto meno in cucina.
Oggi mi sento che sono diventata troppo nota – aggiunge – non ero nessuno per tanti anni, solo pochi amici conoscevano la mia realtà. Poi ho deciso di raccontare la mia storia per la prima volta dopo essere diventata nonna, incontrando le scuole, i giovani, lo sentivo un mio dovere.
L’intervento al Parlamento europeo – continua la senatrice Segre – è stato unico, ma io sono abituata a parlare sempre a braccio e così è stato anche quella volta. Il Parlamento fa davvero un certo effetto, con questo salone enorme, con molte autorità, vicina al presidente Sassoli, è stata davvero una emozione indescrivibile, che non dimenticherò mai”.
Oggi spetta a noi far volare in alto quella farfalla gialla, ogni giorno, sopra ogni reticolato, piccolo o grande che sia…