La Polizia Postale nell'ambito dell'operazione Iron Luke ha denunciato sette persone, tre delle quali a Treviso, per commercio di collari elettrici per cani. Soddisfazione è stata espressa da Andrea Zanoni, presidente della Lega Abolizione Caccia (LAC) del Veneto.
Il mese scorso le guardie volontarie avevano sequestrato, a Thiene in provincia di Vicenza, un collare elettrico telecomandato trovato addosso ad un cane da caccia. La Polizia Postale e delle Comunicazioni di Venezia nell'ambito dell'operazione Iron Luke ha denunciato sette persone, tre nella provincia di Treviso, due a Torre Annunziata, una a Biella e una a Mantova, ed eseguito quindici perquisizioni tra Treviso, Biella, Mantova e Torre Annunziata, sequestrando più di 1500 collari utilizzati per l'addestramento dei cani.
Cosa sono i collari elettrici?
Venduti come collari per l'addestramento con prezzi variabili tra i 40 e i 100 euro, in realtà erano strumenti per sevizie, collari telecomandati utili anche all'emissione di scosse elettriche. Grazie ad alcuni controlli su Internet gli uomini della Polizia Postale di Venezia e della Sezione di Treviso, anche grazie ad alcune segnalazioni di cittadini, hanno individuato una serie di negozi via internet dove venivano messi in vendita questi strumenti illegali per l'addestramento di cani.
Successivi approfondimenti, effettuati anche con personale veterinario, hanno consentito agli inquirenti di classificare questi materiali come possibili strumenti di tortura, potendo anche provocare la morte dell'animale. Ora sono in corso ulteriori indagini per verificare se questi strumenti siano stati utilizzati anche per combattimenti tra cani.
La terza sezione della suprema Corte di Cassazione (Presidente dott. De Maio) con sentenza n.15061 del 2007, aveva stabilito che il collare elettrico antiabbaio è un congegno che causa al cane un'inutile e sadica sofferenza, rendendolo aggressivo nei confronti di chiunque.
La LAC, tramite le proprie guardie volontarie, lo scorso dicembre aveva sequestrato uno di questi marchingegni, a Thiene nel vicentino, trovato addosso ad un cane da caccia. "Siamo moto soddisfatti per questa importante operazione della Polizia Postale che ha messo finalmente mano su un commercio illecito di difficile individuazione – ha dichiarato Andrea Zanoni presidente della LAC del Veneto -le nostre guardie volontarie non più tardi di un mese fa, a Thiene in provincia di Vicenza, avevano sequestrato uno di questi collari elettrici telecomandati, utilizzati spesso anche dai cacciatori, installato al collo di un cane da caccia."