Sono 89 le partite di carne di maiale di origine irlandese entrate nel nostro paese e 42 i ritiri cautelativi (non si tratta in tutti i casi di sequestri), ha confermato il sottosegretario alla Salute. Le partite interessate sono state 6 in Veneto, 23 in Lombardia, 8 in Emilia Romagna, una in Basilicata, Calabria, Puglia, Lazio e uno nella Provincia di Trento.
Nei 120 supermercati controllati dai Nas – ha spiegato il sottosegretario Francesca Martini – non e' stata riscontrata alcuna partita di carne di suino dall'Irlanda.
Controlli alle frontiere anche su carni bovine.
Il ministro all'agricoltura, Luca Zaia, nell'invitare i cittadini a consumare il piu' possibile ''prodotti italiani di prossimità'' ha detto che in Italia l'etichetta d'origine obbligatoria su tutti i prodotti alimentari sara' presto legge e il consumatore ancora piu' tutelato.
La situazione in Trentino
In Trentino, l'azienda è il Salumificio Trentino di Nago che ha importato la carne (11,6 tonnellate di spalle di suino destinate alla preparazione di prosciutto cotto) il 18 novembre scorso. Parte della carne, circa 7 tonnellate, era ancora in giacenza presso il salumificio, mentre la rimanente parte era già stata trasformata.
L'intera partita è stata ora posta sotto sequestro preventivo in attesa delle analisi affidate all'Istituto Zooprofilattico ed il cui esito si saprà non prima di una settimana.
L'Assessorato alle politiche per la salute rende noto che i controlli continueranno, in particolare per verificare se altre eventuali partite di carne suina irlandese siano arrivate in Trentino da altre regioni italiane, regioni con le quali costante è il contatto tra gli organismi deputati al controllo sugli alimenti.
I primi ritiri cautelativi
Grazie al sistema di allerta rapida europea sono state diffusi ai paesi interessati dall'export i dati sulle partite sospette. I primi sequestri sono stati effettuati da parte delle Asl e sono avvenuti in Emilia Romagna, in Campania e in Veneto. Le carni sequestrate saranno analizzate nei prossimi giorni per accertare l'eventuale presenza di concentrazioni di diossina oltre i limiti consentiti.
I carabinieri del Nas sono al lavoro e da ieri hanno controllato 120 grandi magazzini in tutta Italia. Al momento non sono state riscontrate partite provenienti dall'Irlanda importate dopo il primo settembre con le caratteristiche segnalate dal sistema di allerta Ue.
Per l'Italia, nel mirino sono finite 1.467 tonnellate distribuite via 22 stabilimenti che stanno ricevendo la visita delle autorita' sanitarie. La Commissione europea non intende comunque abbassare la guardia.
In Veneto Ulss mobilitate
"Tutte le Ulss venete sono state immediatamente attivate ed altrettanto celermente hanno avviato i necessari controlli per verificare, per quanto di loro competenza, la presenza sul territorio di carni provenienti dall'Irlanda". Lo sottolinea l'Assessore alla Sanità della Regione del Veneto Sandro Sandri, invitando i cittadini veneti a non preoccuparsi, "perché la loro salute, anche in questo caso, viene tutelata con il massimo sforzo e impegno da parte della Regione e dei Nas dei Carabinieri".
"Sino a questo momento – conferma Sandri – le strutture regionali hanno individuato, domenica nel veronese, un camion contenente carni provenienti dall'Irlanda. Il mezzo è stato subito fermato e posto sotto sequestro. Altre verifiche sono in corso da parte dei Nas. Sulla base delle normative europee – aggiunge l'Assessore – il carico è stato messo a disposizione delle Autorità irlandesi per le analisi. Va precisato – aggiunge Sandri – che, per ora, non siamo in presenza di carne contaminata, ma solo di carne da analizzare".
Le esportazioni irlandesi
Tra i vari Paesi c'e' anche l'Italia, ma anche Regno Unito con i quantitativi piu' importanti (quasi 4.500 tonnellate), seguito da Germania, Francia, Estonia, Belgio, Olanda, Polonia, Danimarca, Svezia, Cipro e Portogallo.
Verso i Paesi extra-Ue, invece, l'Irlanda ha inviato quasi 3.000 tonnellate tra Cina, Hong Kong, Russia, Giappone, Usa, Singapore, Svizzera, Canada e Corea.