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Smog in Veneto: dati del pm10 in deciso calo

Dato positivo ma sono necessari ulteriori investimenti sul bacino padano

Venezia – Decisamente positivi i dati relativi al PM10 che, secondo quanto rilevato dalla Regione Veneto attraverso la sua Agenzia per la prevenzione e protezione  ambientale, rivelano un calo importante nel 2016. “Si tratta di un trend positivo costante negli ultimi anni – afferma l’assessore all’ambiente Gianpaolo Bottacin – trattandosi dell’indicatore più critico per l’inquinamento atmosferico, superato diffusamente in tutta la Pianura Padana. Registriamo con apprezzamento che il limite giornaliero dei 50 μg/m3 nella nostra regione è passato dagli inizi del 2000 da sforamenti superiori alle 150 giornate annue a meno di 50 e anche la media annua si è sensibilmente ridotta scendendo da circa 60 μg/m3 a meno di 40 μg/m3”.

Nel dettaglio i dati rilevati dalle centraline evidenziano che il maggiore numero di superamenti sono ancora una volta ubicate nei capoluoghi di provincia della pianura, con una media di circa 70 superamenti, mentre i minimi si rilevano nelle stazioni di montagna e a Belluno, tutte località con meno di 10 superamenti in un anno. “E’ questo il frutto di molteplici azioni che come Regione Veneto abbiamo messo in campo nel tempo in tema ambientale – aggiunge Bottacin – e sulle quali continuiamo ad investire perché, nonostante il trend decisamente positivo, non possiamo abbassare la guardia”.

“Lunedì 30 incontrerò il ministro Galletti proprio in occasione di una riunione sulla qualità dell’aria insieme anche agli altri colleghi assessori del bacino padano: sarà l’occasione – conclude l’assessore – per approfondire questi dati, ma anche per sottolineare con forza la particolarità di quest’area, una delle più grandi zone pianeggianti dell’Europa, caratterizzata da una conformazione particolare, che incide sull’atmosfera a causa della scarsità di vento e la stagnazione delle masse d’aria al suolo. L’obiettivo è scendere sotto le 35 giornate previste dalla norma: per questo a Galletti certamente ribadirò nuovamente la necessità che buona parte del finanziamento di 11 milioni, stanziati in questi giorni dal ministero per il superamento di situazioni critiche derivanti da superamento da PM10, debba essere riservato al Nord Italia”.

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