La giornata di lunedì è iniziata con una richiesta di sorvolo in zona Caré Alto in Trentino, per la ricerca di tre persone non rientrate al rifugio dal giorno precedente. Diversi interventi anche nel Bellunese per escursionisti senza preparazione
NordEst – Tre giovani residenti a Verona e provincia, una donna di 36 anni e due uomini di 27 e 37 anni, avevano reso partecipe il rifugista della loro decisione di bivaccare nei pressi di Croz della Stria, dopo essere scesi dalla cima ad un orario troppo tardivo. Conferma dell’avvenuto bivacco è arrivata anche dalla Guardia Forestale, che ne aveva avvistate le luci la sera precedente. Il Numero Unico per le Emergenze 112 è stato allertato però proprio dal rifugista, verso le 11.30.
La Centrale Unica di Trentino Emergenza, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino Occidentale del Soccorso Alpino e Spelelogico Trentino, ha deciso di inviare un elicottero per sorvolare la zona, dopo essersi sincerati che le macchine dei tre dispersi fossero ancora parcheggiate in zona Pian Della Sega. L’equipe sanitaria è stata sbarcata al rifugio Caré Alto, mentre il tecnico di elisoccorso effettuava il controllo. Dopo un breve sorvolo del sentiero, i tre sono stati avvistati in avvicinamento al rifugio e, con i segnali convenzionali, hanno espresso l’intenzione di rientrare autonomamente. L’equipe sanitaria è stata dunque recuperata e l’elicottero è rientrato.
Nel primo pomeriggio di lunedì, invece, una giovane donna statunitense è stata soccorsa nei pressi di Passo Antermoia per una caduta da sentiero. La ragazza, una ventottenne residente in California, è caduta poco sopra il rifugio Principe, il cui gestore ha provveduto ad allertare il Numero Unico per le Emergenze 112, intorno alle ore 13. Raggiunta nel frattempo dal personale del rifugio, è stata descritta dagli stessi ai soccorritori come cosciente ma non in grado di muoversi. La Centrale Unica di Trentino Emergenza, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino Settentrionale del Soccorso Alpino e Spelelogico Trentino, ha chiesto l’intervento dell’elicottero. Avvistata la ragazza in compagnia di un dipendente del rifugio, l’equipe medica è stata sbarcata dall’elicottero poco sopra il target e ha raggiunto a piedi l’infortunata. Immobilizzata per trauma alla schiena, la donna è stata verricellata ed elitrasportata all’ospedale Santa Chiara di Trento.
Durante il pomeriggio, una serie di interventi concentrati nell’Alto Garda.
Una donna, residente nel veronese, è stata soccorsa in località Passo del Camino (Monte Baldo) verso le ore 15, quando la Centrale del 118 di Verona ha richiesto l’intervento di un nostro elicottero. L’infortunata – parte di un gruppo formato da altre 7 persone – era scivolata dal sentiero 658, nei pressi del rifugio Telegrafo, precipitando per oltre 30 metri lungo un ripido pendio. La Centrale Unica di Trentino Emergenza, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino Meridionale del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, ha dunque inviato l’elicottero. L’equipe medica, dopo le prime cure del caso, ha deciso di stabilizzare la paziente per poi elitrasportarla all’ospedale di Verona. Le altre persone del gruppo hanno proseguito a piedi, rientrando in autonomia.
Nel tardo pomeriggio, il Numero Unico per le Emergenze 112 è stato allertato – intorno alle 18.45 – da un uomo che segnalava la caduta della compagna da un sentiero attrezzato dismesso in zona Ponale, a Riva del Garda. La Centrale Unica di Trentino Emergenza, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino Meridionale del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, ha chiesto l’immediato intervento dell’elicottero. La localizzazione dei due si è rivelata particolarmente difficoltosa per via della vegetazione, e il tecnico di elisoccorso è stato guidato telefonicamente dall’utente e dalla stessa centrale. La donna, recuperata con il verricello, è stata trasportata all’ospedale.
Verso le 19.20, il Numero Unico per le Emergenze 112 ha infine ricevuto la chiamata di un jumper che segnalava l’atterraggio maldestro di un’altra vela, finita su un albero in località Gaggiolo (Dro), dopo essere decollata dal Monte Brento. La Centrale Unica di Trentino Emergenza, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino Meridionale del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, ha chiesto l’intervento dell’elicottero, mentre un soccorritore già presente fortuitamente presso il vicino bar Placche Zebrate, si metteva a disposizione. L’elicottero, arrivato sul luogo, è stato avvisato che la donna – una 49enne residente a Washington con cui ancora non si avevano avuto comunicazioni dirette – era scesa autonomamente dall’albero e rientrata con qualche escoriazione alle mani. L’infortunata ha rifiutato il supporto della presente equipe medica e l’elicottero ha pertanto deciso di recarsi sul luogo del precedente intervento di Riva del Garda, dove un soccorritore e l’infermiere erano rimasti in parete, dopo che l’altro elicottero aveva deciso di recarsi il prima possibile in ospedale con i soli medico e paziente, per priorità di quest’ultima. Recuperati i due, l’elicottero è infine rientrato.
Gli interventi nel Bellunese
L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è volato in Civetta, lungo il tracciato della Ferrata degli Alleghesi, per tre escursionisti bloccati dalla presenza di neve e ghiaccio a circa metà itinerario. I tre ragazzi, dai 19 ai 23 anni, di Santa Maria di Sala (VE), che non erano dotati di opportune calzature e attrezzatura, erano fermi su una cengetta a 2.840 metri di quota. Altri interventi simili con escursionisti senza attrezzatura invernale, si sono registrati nel weekend.
Attorno alle 14 di lunedì 19 settembre, il Soccorso alpino di Feltre è stato attivato a seguito della richiesta di un escursionista in difficoltà. Salendo il Viaz del Tavernaz, che dalla Via di Schener sale alla Malga Tavernaz, un 67enne di Senigallia (Ancona), era uscito fuori dal tracciato, stava bene, ma era scivolato perdendo una scarpa. Dalle prime informazioni si doveva trovare vicino al sentiero. Una squadra è quindi partita a piedi per individuarlo e recuperarlo, ma dopo alcune ore di cammino, una volta nelle vicinanze – un centinaio di metri più sopra – è risultato evidente che l’uomo si trovasse in realtà molto distante dalla traccia, in un punto impegnativo da raggiungere. È così intervenuto l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che ha trovato il luogo in cui era fermo l’escursionista dalle comunicazioni che teneva in diretta con i soccorritori. Issato a bordo con 20 metri di verricello, l’escursionista è stato lasciato alla sua macchina. Nel pomeriggio una squadra del Soccorso alpino di Cortina è invece intervenuta con il fuoristrada al Rifugio Sennes, per riportare a valle una turista 33enne slovena.