Episodio a Trissino, indagano Carabinieri. Altro episodio grave a Cassola
NordEst – Un uomo è stato ucciso da colpi di arma da fuoco, che sarebbero stati esplosi contro di lui da un’automobile in corsa.
Il delitto è avvenuto intorno alle ore 13.30 di venerdì a Trissino (Vicenza). La vettura si è allontanata dal luogo. Sul posto si sono recati i Carabinieri.
Secondo alcuni testimoni l’uomo stava camminando sul marciapiede quando sarebbe stato raggiunto da alcuni colpi d’arma da fuoco sparati da un’auto in corsa, sembrerebbe una Mercedes. Al momento tutte le ipotesi sono al vaglio degli inquirenti.
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In breve
Un operaio di origine capoverdiana, residente a Isola Vicentina e dipendente di una ditta di impianti elettrici, è stato ferito da un colpo d’arma da fuoco – Stava lavorando su un ponteggio a Cassola (Vicenza), quando è stato ferito da un uomo che ha esploso il colpo dal terrazzo di casa. La dinamica dell’episodio ricorda quella che ha causato il ferimento della piccola bimba nomade a Roma. Lo sparatore è stato denunciato per lesioni personali aggravate ed esplosioni pericolose. L’operaio era a circa 7 metri d’altezza, sulla pedana mobile, quando ha udito un colpo e avvertito dolore alla schiena, che ha iniziato a sanguinare, ed è stato portato all’ospedale San Bassiano. I carabinieri sono risaliti al punto dello sparo, un terrazzo dove sono stati rinvenuti pallini in piombo; nell’appartamento dell’uomo sono state trovate munizioni e una carabina, dalla quale è partito il colpo che ha ferito l’operaio. L’indagato avrebbe sostenuto di aver voluto sparare a un piccione. Nell’appartamento non vi sarebbero elementi da presupporre motivazioni razziste dietro il suo gesto.
Ammette di avere reso quell’arma più potente. Di averci lavorato, allentando alcune viti, per fare in modo che i colpi esplosi potessero raggiungere obiettivi più distanti – E’ quanto ha dichiarato agli inquirenti il 59enne indagato per avere ferito una bimba nomade a Roma alcuni giorni fa mentre si trovava in strada con i genitori e alcuni parenti. L’uomo, ex dipendente del Senato, si sarebbe difeso affermando che quel piombino è partito inavvertitamente dalla sua arma. “L’ho modificata toccando alcune viti – ha sostanzialmente spiegato a chi indaga -.